Suicidio, sulla morte dello studente del Cavour nessuna responsabilità degli insegnanti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Suicidio, sulla morte dello studente del Cavour nessuna responsabilità degli insegnanti

Nel suicidio di un giovane studente del liceo Cavour di Roma, il 20 novembre del 2012, non ci furono responsabilità del corpo insegnante. E’ quanto scrive il gip Luigi Balestrieri nell’ordinanza con cui archivia la posizione dei professori di italiano e di matematica che erano finiti indagati dalla procura dopo una denuncia presentata dai genitori del ragazzo, per omessa vigilanza così come per il dirigente dell’istituto scolastico.
Il ragazzo si tolse la vita impiccandosi nella propria abitazione di via Ostiense. La vicenda balzò agli onori delle cronaca per presunte vessazioni omofobiche subite dal giovane, chiamato poi ‘lo studente dai pantaloni rosa’. Per il magistrato, che ha recepito le conclusioni del procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, “il comportamento degli indagati non ha interferito nella serie causale che ha portato uno straordinario, per sensibilità, delicatezza e spontaneità, ragazzo (eterosessuale) di soli 15 anni a togliersi la vita, costituendo tale tragico epilogo la risultante di fattori, in parte insondabili, verificatisi nella sua sfera intima e privata, e in quella ‘virtuale’ dispiegata nel contesto dei social network ove risulta essere stato attinto, talvolta, da avvilenti espressioni di disprezzo”.
L’attività della Procura ha portato a escludere che l’estremo gesto avesse a che fare con un caso di omofobia o bullismo. Nella drammatica decisione “sembra aver avuto un ruolo anche il dolore per la recente separazione dei genitori e il sentimento amoroso non corrisposto nei confronti di una compagna di classe, forse non a caso destinataria della sua ultima telefonata”.

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