Cart Gallery, l'eros di Crepax da Valentina a Casanova | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Cart Gallery, l’eros di Crepax da Valentina a Casanova

– L’inconfondibile caschetto di capelli neri. Lo sguardo maliziosamente divertito da alcune segrete parole sussurrate all’orecchio. Un abbraccio tra la folla che incrocia le dita di lei e a quelle di lui, in un’intimità richiamata anche lì, sulla pista di un aereo. È «Valentina all’aeroporto», data gennaio 1965, ovvero la prima, primissima, apparizione di quell’icona di sensualità e sessualità che è la più celebre creatura disegnata da Guido Crepax. Matita e china nera su spesso cartoncino Schoeller, l’unico usato dal maestro, è con quest’istantanea, valore 13 mila euro, che si apre idealmente «Guido Crepax – Valentina e il romanzo erotico», mostra-vendita che fino al 22 ottobre porta alla CArt Gallery di Roma 50 tavole originali e illustrazioni del fumettista milanese scomparso nel 2003. Un viaggio che va da Valentina ai suoi grandi classici rivisitati, come «Giro di vite» di Henry James, «Dracula» di Bram Stoker, «Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hyde» di Robert Louis Stevenson, e poi «Emmanuelle», «Venere in pelliccia», «I viaggi di Bianca». Tutti pezzi unici firmati e in arrivo direttamente dall’Archivio Crepax, oggi gestito dai figli Antonio, Caterina e Giacomo, per una carrellata di tratti inconfondibili, storie e fantasie, che, racconta Massimo Tavani, proprietario della galleria insieme a Luca Reinero, uno dopo l’altro «rappresentano la cifra stilistica del maestro in 25 anni di disegno erotico». Se quella «Valentina all’aeroporto» anticipò di sei mesi il vero debutto ufficiale della signorina Rosselli (tanto da essere presto ribattezzata la «proto Valentina»), ad attirare subito l’attenzione è però soprattutto la grande «Valentina sola» (dimensioni A5), che ritrae la fotografa di spalle, a cavalcioni su una sedia, con la schiena scoperta, un lungo filo di perle tra le dita e un pavimento dalle piastrelle a scacchi «È l’ultima grande tavola rimasta di Valentina», spiega il gallerista. E per questo anche la più richiesta e la più quotata della mostra: 15 mila euro. La Rosselli vive poi ancora tra «Valentina nel metrò», «Valentina e la lanterna magica», «Valentina-Storia di una storia», «Valentina. Vita privata», «Valentina Antropology». Ma tra i pezzi più interessanti c’è anche una lavoratissima Justine, dal Marchese de Sade, le strisce dedicate a Casanova e tre tavole di «Anita a colori» (il personaggio ispirato alla Ekberg), che il maestro, eccezionalmente, dipinse non in bianco e nero, ma prima con la china nera e poi con gli acquerelli. «Mi ha spiegato il figlio Antonio – dice ancora Tavani – che Crepax quando amava particolarmente una tavola, poi la rifaceva, quasi uguale, ma con dei dettagli diversi, e la teneva per sè». Ecco allora anche cinque inediti, non datati, ma tratti da «Histoire d’O», sua versione a fumetti del romanzo di Pauline Rèage. Per l’occasione, la CArt Gallery ha stampato anche un catalogo della mostra, in tiratura limitata a soli 50 esemplari. «Nel maggio 2015 poi – conclude Tavani – si festeggeranno i 50 anni di Valentina. Con l’Archivio Crepax stiamo già lavorando a una mostra tutta dedicata a lei. Avremo litografie ma anche altro, come capi di vestiario».

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