Eliseo, domani lo sfratto: nuovo colpo alla cultura romana | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Eliseo, domani lo sfratto: nuovo colpo alla cultura romana

Un altro pezzo della storia culturale romana rischia di andarsene. Dopo il cinema America, sgomberato il 3 settembre, il Teatro Valle ad agosto, sembra sia la volta del Teatro Eliseo, insieme al fratello «minore», il «Piccolo Eliseo». Per domani, 30 settembre, è infatti previsto lo sfratto, già rimandato parecchie volte nel corso dell’anno. In questi mesi, a partire da luglio, i lavoratori si sono disposti in assemblea permanente per evitarne la chiusura. Sempre nel mese di luglio il ministro Dario Franceschini ha posto il vincolo di destinazione d’uso, così come è stato fatto per due sale cinematografiche di Roma ora chiuse, il Metropolitan e l’America. Per l’Eliseo si era parlato di un possibile accordo che si doveva raggiungere tra i proprietari delle mura e una cordata di imprenditori disposti ad affittarlo e a prenderlo in gestione e che avrebbe consentito al Teatro di continuare a vivere: ma finora non si è avuta notizia di possibili intese e ciò che appare certo, invece, è l’accesso dell’ufficiale giudiziario, fissato per domani. Nonostante questo, i dipendenti hanno continuato per tutti questi mesi a lavorare regolarmente, il botteghino è rimasto aperto, le prove continuano. «La stagione c’è, è pronta, non si può bloccare», dicono le maestranze ancora oggi pomeriggio al lavoro per i prossimi spettacoli in programma. «Siamo tesi, siamo stanchi, ma siamo speranzosi» raccontano, «stiamo procedendo con normalità». Tanti anche gli abbonamenti venduti, «ma in caso di sfratto la società è pronta a rimborsare i biglietti», spiegano dall’Eliseo. «Il Campidoglio, di concerto con l’assessore regionale Lidia Ravera, è al lavoro per far sì che i due soggetti privati, gestore e proprietario dell’immobile, trovino un accordo per andare avanti e salvare il teatro», aveva dichiarato l’assessorato alla Cultura del Comune di Roma il 17 settembre. Eppure al 30 settembre si è arrivati senza nessuna notizia dell’accordo. Domani mattina, per questo, tutti i suoi dipendenti (250 per l’esattezza), dalle ore 9.30 si ritroveranno nello storico stabile di via Nazionale assieme al direttore Massimo Monaci per dimostrare ancora una volta che «non vogliamo mollare, perchè l’Eliseo non deve chiudere».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login