Lavoro, il Lazio presenta il suo 'jobs act': 100 milione per il 2014. Soddisfatte le parti sociali | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Lavoro, il Lazio presenta il suo ‘jobs act’: 100 milione per il 2014. Soddisfatte le parti sociali

– Nè la «difesa del posto di lavoro a prescindere», nè la fuga dello Stato che «lascia soli lavoratori e imprenditori», ma una ‘terza via lazialè, quella che «difende la persona che è dietro al posto di lavoro» e che si concretizza in un articolato pacchetto di interventi da 100 milioni di euro solo per il 2014 incentrato sulle politiche attive per l’occupazione e la formazione dei giovani, degli ‘over’, dei disoccupati. Non sembra un caso che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti abbia scelto la giornata di oggi – mentre il premier Matteo Renzi è alla stretta decisiva sul tema lavoro – per presentare, messo a sistema, il ‘suò jobs act. Con la convinzione che i tempi sono cambiati, che «non si può vivere con le regole di 30 anni fa» ha spiegato Zingaretti, e che non tutti i totem sono intoccabili: «La riforma del lavoro va fatta, così come quella dello Statuto e le modifiche all’art.18». Ma bisogna trovare una sintesi, perchè «la flexsecurity non sia solo flex». Per trovarla nel Lazio è stato necessario, ha spiegato l’assessore al Lavoro Lucia Valente, un capovolgimento di mentalità: dalle casse integrazioni al «riportare i lavoratori al lavoro», iniziando dalla ricostruzione della rete dei centri per l’impiego (ora in collegamento tra loro, «con noi e col ministero») e costruendo un processo amministrativo «con un inizio e una fine, che puo essere l’accompagnamento attivo verso il mercato del lavoro o verso una formazione non fine a se stessa. Nessun lavoratore deve sentirsi solo». Si parte, tra le iniziative più rilevanti, dai giovani tra i 18 e i 29 anni con i 66 milioni del progetto Ue ‘Youth Guaranteè che porta entro 4 mesi a un’offerta di lavoro di qualità, a un apprendistato o a un tirocinio. Per i disoccupati over 30 la Regione ha previsto 7,8 mln per la formazione e la ricollocazione. Ampio il comparto formazione, con oltre 10 milioni per l’aggiornamento e la riqualificazione dei lavoratori, 2 milioni per i corsi rivolti ai disoccupati e 5,4 per ‘Torno subitò (giovani che si formano fuori dal Lazio con l’impegno di riportare sul territorio le loro competenze). Ci sono poi iniziative a vantaggio di disabili, badanti che vogliono uscire dal ‘nerò, lavoratori discriminati per l’orientamento sessuale, extracomunitari. Quasi tre milioni anche per il sostegno alla genitorialità e la conciliazione vita-lavoro, mentre il Contratto di ricollocazione (ex fondi Ue) sarà sperimentato per gli ex Alitalia. «Quest’anno – ha concluso il vicepresidente Massimiliano Smeriglio, assessore alla Formazione – abbiamo dato un’opportunità a più di 32 mila persone, che saliranno nel 2015 a oltre 100 mila grazie ad altri 265 milioni». I dati Istat, ricorda, sono incoraggianti: nel secondo trimestre 2014 la disoccupazione è in calo (11,9%, sotto il valore nazionale) e risultano aumentati di 41 mila unità gli occupati del Lazio rispetto allo stesso periodo del 2013.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login