San Raffaele, l’allarme dei sindacati: “Situazione grave, serve un incontro urgente”

«Le scriventi organizzazioni sindacali tornano nuovamente a segnalare la gravissima situazione di conflittualità che si sta ingenerando nelle strutture Sanitarie del Gruppo San Raffaele Spa attualmente accreditate con il Ssr del Lazio. Così come avevamo a più riprese già segnalato le intenzioni del gruppo di applicare unilateralmente il Ccnl Aiop Rsa alle proprie strutture nonostante la nostra ferma resistenza, quest’oggi siamo a confermare, nostro malgrado, l’avvenuta applicazione del Ccnl a tutte le maestranze che operano in tali strutture. Il ricorso unilaterale ad un contratto che non ha mai trovato la condivisione delle nostre rappresentanze territoriali e men che meno quelle di Fp Cgil ,Cisl Fp e Uil Fpl dei tavoli nazionali, penalizza in maniera sostanziale sia sotto il profilo economico che sotto quello normativo tutti i lavoratori del Gruppo e crea, se non arginato con immediatezza, un dumping contrattuale nei confronti degli occupati e concorrenza sleale nei confronti degli altri imprenditori». Così una nota congiunta di Fp Cgil ,Cisl Fp e Uil Fpl. «Si aggiunga ancora che la medesima amministrazione – spiegano – ad oggi inadempiente dal settembre 2010 nella applicazione del Ccnl Sanità privata 2006/2007, ha forzosamente trasferito nei reparti Rsa tutti quei lavoratori che avevano adito giudizialmente per il riconoscimento degli arretrati oramai prossimi alla prescrizione. Quasi dovesse trattarsi di rivalsa nei confronti di chi chiede il rispetto dei propri e degli altrui diritti, il discrimine dei trasferimenti, ha incluso anche i rappresentanti sindacali aziendali. Rappresentiamo tutta la preoccupazione possibile riguardo a forme di protesta nei singoli posti di lavoro che potrebbero degenerare in comportamenti difficilmente contenibili da queste organizzazioni sindacali. Riteniamo pertanto oltremodo necessario un urgentissimo incontro per trovare soluzioni utili a scongiurare una escalation di conflittualità all’interno di tutte le strutture del Gruppo San Raffaele con inevitabili ripercussioni sui pazienti attualmente assistiti. Restiamo in attesa di riscontro e porgiamo distinti saluti».