Violenza sulle donne, per Di Cataldo inchiesta archiviata: "Non fu procurato aborto" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Violenza sulle donne, per Di Cataldo inchiesta archiviata: “Non fu procurato aborto”

Massimo Di Cataldo non procurò l’aborto della sua ex compagna, Anna Laura Millacci. Il gip del Tribunale di Roma, Elvira Tamburelli, ha accolto la richiesta del pm Eugenio Albamonte archiviando l’inchiesta che vede coinvolto il cantautore romano, nei cui confronti decade dunque l’accusa di procurato aborto. Il giudice dovrà ora esprimersi anche sull’ipotesi di maltrattamenti e violenza, che anche in questo caso fu oggetto di richiesta di archiviazione da parte della Procura. La vicenda risale all’estate del 2013, quando l’ex compagna del cantante – con il quale aveva avuto anche una bimba – pubblicò su Facebook alcune foto del suo volto tumefatto, accusando Di Cataldo di averla picchiata e di averle procurato un aborto. Fu una perizia medica, i cui risultati sono arrivati a gennaio, a scagionare l’uomo. Le analisi, infatti, dimostrarono l’inesistenza di lesioni e procurato aborto. «Sono molto sollevato dalla notizia dell’archiviazione di questa indagine – spiega Di Cataldo -. È stato appurato che io non ho responsabilità riguardo all’accaduto, ma non dimentico che si tratta comunque di una vita interrotta e ricordarlo mi fa ancora male. Per quanto riguarda il resto continuo ad essere fiducioso in quanto la mia coscienza è pulita». «Questo provvedimento – gli fa eco il suo avvocato, Daniele Bocciolini – è la prova che il mio assistito, il quale ha sempre proclamato la propria innocenza, ha detto la verità. In questo Paese deve finire una volta per tutte l’insana abitudine di sbattere il ‘mostrò in prima pagina, senza un minimo di riscontro».

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