Cinema America, è scontro tra l'Anec e gli ex occupanti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Cinema America, è scontro tra l’Anec e gli ex occupanti

– È scontro tra gli ex occupanti del Cinema America e l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (Anec). Il Cinema, assieme al Teatro Valle, era luogo di occupazione storica e spazio culturale alternativo della Capitale. I ragazzi, dopo lo sgombero del 3 settembre, si sono trasferiti in un forno adiacente alla sala, concessa dal proprietario in comodato d’uso. Per la loro causa si sono schierate personalità illustri della cultura italiana, tra cui il premio Oscar Toni Servillo, Elio Germano che insieme a Virzì, Vicari e Bruni aderì alla proposta di acquistare il cinema. Paolo Sorrentino, pochi giorni fa, ha addirittura minacciato di rinunciare alla cittadinanza onoraria di Roma qualora non avessero riaperto il cinema (una battuta, poi precisò), e Salvatores di restituire l’Oscar. Persino Giorgio Napolitano aveva espresso la sua vicinanza ai ragazzi tramite una lettera, per «il positivo impulso» dato dal loro impegno in campo culturale. L’attacco è arrivato invece oggi da Anec, tramite una lettera aperta del presidente del Lazio Giorgio Ferrero al ministro Dario Franceschini e al sindaco Ignazio Marino. Il Piccolo Cinema America «non osserva le normative in materia di pubblico spettacolo, rispetto del diritto d’autore e, ovviamente, contribuzione fiscale e del lavoro». Ferrero ha inoltre parlato di «concorrenza sleale» degli ex occupanti della sala «a fronte della difficoltà economica crescente degli esercenti di cinema di Roma e nello specifico di Trastevere, che stabilmente gestiscono le loro sale con gravosi oneri economici. Questo rischia di danneggiare in modo irreversibile i cinema attivi che con fatica continuano a svolgere la loro attività nel pieno rispetto delle regole». Immediata la risposta dei ragazzi. «Mai avremmo ritenuto di poter ricevere attacchi da soggetti che dovrebbero condividere con noi l’amore per il cinema e la cultura e soprattutto del rilancio dell’importanza della sua fruizione collettiva. La nostra iniziativa non si èmai posta in termini di concorrenza con le sale commerciali ma anzi ha tentato con la proprie iniziative di ricostruire il ruolo della sala cinematografica come luogo di aggregazione e fruizione collettiva». Oltretutto, specificano, «nella nostra nuova sede nessuna attività cinematografica èancora mai stata organizzata». «Ci vedete come un pericolo – spiega il leader degli ex occupanti Valerio Carocci – quando siamo i soli che stanno proponendo una soluzione alla chiusura ed alla demolizione delle sale: il vero problema del quale Anec si sarebbe dovuta occupare, ben prima di noi».

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