Città metropolitana, domenica chiamata alle urne: ma votano solo sindaci e consiglieri della Provincia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Città metropolitana, domenica chiamata alle urne: ma votano solo sindaci e consiglieri della Provincia

– Nuova chiamata alle urne per Città metropolitane e Province. Dopo il debutto di domenica scorsa, domani e dopodomani si voterà rispettivamente a Modena e a Roma. Ma al seggio non si recheranno i cittadini-elettori. Come previsto dalla riforma Delrio, a scegliere consiglieri provinciali e metropolitani questa volta sarà chi già ricopre una carica di consigliere comunale o sindaco. Idem per la rosa dei candidati: tutti già in carica nei loro comuni. Elezioni di secondo livello, dunque. Una novità per il nostro paese alle prese con la spending review. Con questa prima tranche di elezioni amministrative prende quindi il via la riforma Delrio, che rivoluziona il quadro operativo degli enti locali e sblocca dopo 24 anni le Città metropolitane, la cui nascita era stata stabilita con la legge 142 del 1990. Un nuovo atto legislativo dovrebbe poi abolire le Province dalla Carta costituzionale. Nel frattempo, però, con queste consultazioni – le cui operazioni dovranno essere espletate entro il 12 ottobre – verranno eletti 986 tra sindaci e consiglieri (162 consiglieri metropolitani, 64 presidenti di provincia e 760 consiglieri provinciali), che andranno a sostituire gli attuali 2.500 amministratori e che, a differenza di questi ultimi, non riceveranno alcuna indennità. Un risparmio per le casse dello Stato. Domenica dalle 8 alle 20, a Palazzo Valentini a Roma, rimarranno aperte le urne per eleggere 24 consiglieri metropolitani (il sindaco metropolitano è il sindaco della città capoluogo). Gli aventi diritto di voto sono 1.685, le liste 6 (Pd, Forza Italia, M5s, Dalle città uguaglianza e libertà, Territorio e partecipazione, Ncd).

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