Tpl, ecco la cura del ferro della Regione: un treno ogni sette minuti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tpl, ecco la cura del ferro della Regione: un treno ogni sette minuti

La ‘cura del ferrò arriverà nel Lazio con ‘treni metropolitanì ogni sette minuti all’interno del Gra di Roma, nodi di scambio Fs-Cotral e convogli nuovi di zecca pagati con i fondi Ue. La ricetta c’è: uno studio che farà da base al Piano regionale della mobilità e che «in cinque mosse» punta sul trasporto su rotaia per trasformare la Capitale e la sua regione in territori dove «ci si muove meglio, senza l’incubo del traffico e dei treni pieni» ha affermato il governatore Nicola Zingaretti. Il presidente della Regione ha scelto la Stazione Termini per presentare insieme al suo assessore ai Trasporti Michele Civita e ai vertici di Fs e Trenitalia la mobilità che verrà. La ‘prima mossà era già in attesa al binario 23: il decimo dei 26 nuovi treni per pendolari ‘Vivaltò (il primo in Italia con la livrea grigia) che la Regione sta mettendo in attività ormai da qualche mese grazie a un accordo con le Ferrovie. Viaggerà sulle tratte Roma-Civitavecchia e Roma-Cassino, rinforzando a cascata anche la Roma-Nettuno. Ma grazie a 64 milioni di euro di nuovi fondi europei – seconda mossa – tutti i vecchi treni dei pendolari (i famigerati ‘carri bestiamè) saranno sostituiti da nuovi convogli. La ‘terza mossà, quella forse destinata a far più parlare di sè, parte dalla considerazione che a Roma ci sono solo 56 km di metropolitana linea C compresa, ha spiegato l’ad delle Ferrovie Michele Mario Elia, ma ben 200 km di binari Fs, sui quali viaggiano i treni regionali, e «molti di questi possono costituire un supporto notevole al servizio metropolitano». L’obiettivo è portare all’interno del Gra la frequenza di tre ferrovie, il Roma-Viterbo, l’Orte-Fiumicino e il Cassino-Roma, a 7’30« (»tempi quasi da metropolitana«) con 20 mila nuovi posti a sedere, grazie a lavori di ammodernamento sui nodi. Inoltre il Piano prevede la chiusura a nord dell’anello ferroviario per trasformarlo nel ‘fulcro del tpl dell’intera area metropolitanà, l’Alta velocità a Fiumicino e l’aumento delle corse, da 70 a 90, del Leonardo Express. Più in generale, lo studio del Piano, realizzato con il direttore del Centro ricerca trasporti e logistica della ‘Sapienzà Francesco Filippi, ha un’anima ‘verdè (riduzione dei gas serra e della dipendenza dal petrolio), e punta sull’intermodalità, sulla separazione tra programmazione e gestione e sul passaggio da un sistema romanocentrico a uno »a maglie«. Grande spazio anche al comparto marittimo, col rafforzamento del porto di Civitavecchia e di Gaeta, e la conferma del ruolo di Fiumicino. Positiva la reazione di Unindustria, secondo cui »il Piano, una volta attuato, consentirà di realizzare un sistema integrato di trasporti, contribuendo allo sviluppo economico del territorio«. Per ora il Piano (»un passaggio storico che recupera il ritardo accumulato« secondo Civita) non è stato formalizzato in proposta di legge, ma se ne inizierà a discutere al Consiglio regionale lunedì alle 11, nel corso della seduta straordinaria sul trasporto pubblico.

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