Città Metropolitana, il Pd fagocita il consiglio con 14 eletti: record per Coratti. S'infiamma la sfida per il vicesindaco | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Città Metropolitana, il Pd fagocita il consiglio con 14 eletti: record per Coratti. S’infiamma la sfida per il vicesindaco

– Sarà a maggioranza Pd il primo Consiglio metropolitano di Roma: con 14 consiglieri su 24 i democrat hanno vinto le elezioni per il nuovo ente che sostituirà dal prossimo anno la Provincia di Roma. Quattro, poi, i seggi conquistati da FI, 2 quelli per M5s e Ncd. Un consigliere a testa, infine, per Sel e per FdI. La città metropolitana, eletta da quasi 1500 amministratori di 121 Comuni con voto ‘ponderatò, dovrà entro fine anno stilare lo Statuto. Ma il nodo resta quello del vicesindaco: sarà il sindaco di Roma Ignazio Marino – presidente di diritto del nuovo ente e che oggi ha salutato l’inizio di «una sfida affascinante ed epocale» – a doverlo indicare entro il 2015. Marino ha già assicurato che la sua scelta sarà «fuori da ogni schema» e legata «alla capacità e all’impegno», ma dalle urne di Palazzo Valentini le ambizioni del presidente dell’Assemblea capitolina Mirko Coratti, primo degli eletti con quasi 5900 voti ponderati, escono rafforzate. La sua area, Noidem ha portato a casa 4 consiglieri su 14. Coratti poi ha ottenuto ben 5 voti a Roma (anche, pare, quello del consigliere alemanniano De Palo) ma soprattutto ha tenuto bene in provincia secondo la strategia dei Noidem di cercare consenso anche oltre il Gra neutralizzando così le obiezioni di chi chiede un vicesindaco espressione della provincia. Il suo principale rivale è infatti Mauro Alessandri, sindaco di Monterotondo. Nei Comuni fuori Roma Alessandri è andato meglio, ma a Roma ha preso un solo voto, il che lo porta al terzo posto tra gli eletti a quota 4270. Sostenuto dal capogruppo regionale Pd Marco Vincenzi, Alessandri gode dell’appoggio del presidente della Pisana Daniele Leodori e del senatore Bruno Astorre (Areadem). Astorre è inoltre sponsor di due neoconsiglieri, Califano e Sordi. Noidem ha invece eletto oltre a Coratti anche Pedetti, Corsetti e Boccia. Più difficile sembra allora la corsa a vicesindaco per Gianni Paris, sostenuto dai Giovani Turchi: ha preso 3 pesanti voti a Roma, ma non è stato altrettanto brillante in provincia. Nel nuovo gruppo c’è poi la civica Svetlana Celli (seconda per voti dopo Coratti, 4397), un consigliere zingarettiano (Palumbo), uno per Di Stefano (Stampete), uno sostenuto da Eugenio Patanè (Ascani), uno dall’area Carella-Lupi (Borelli) e uno, Nanni, vicino al renzianissimo sottosegretario Rughetti. Riguardo agli altri partiti, sono concentrati su Roma i voti di Gemma Azuni, consigliera Sel data come possibile vicesindaco outsider: 3755 voti ponderati potrebbero valerle un ruolo da delegata. Forza Italia vede premiate quattro aree: Gramazio (con l’elezione di Volpi, primo dell’opposizione con 3742 voti), Palozzi (con Giordani), Ciocchetti (con Cozzoli) e Tredicine (Eufemi): un risultato che ha spinto il partito di Berlusconi a rivendicare per sè la carica di vicesindaco. Al M5s non riesce il ‘colpacciò del terzo seggio, nonostante il pesante voto extra del radicale capitolino Magi: dentro Emanuele Dessì, su cui si sono concentrati i voti della provincia, poi il romano Stefàno. Ncd centra invece l’obiettivo dei due seggi: Alessandro Priori, sostenuto dagli augelliani, entra insieme a Marco Pomarici. Infine in casa FdI non bastano a Fabrizio Ghera i due pesanti voti ottenuti in Campidoglio: c’è un solo seggio, ed è per il segretario provinciale Marco Silvestroni.

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