Metro C, apertura in bilico: la commissione sicurezza dice no. Il software ha problemi, Atac stoppa il pre-esercizio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Metro C, apertura in bilico: la commissione sicurezza dice no. Il software ha problemi, Atac stoppa il pre-esercizio

Circola l'idea di rinviare il taglio del nastro al mese prossimo, dal Campidoglio bocche cucite. Fra poche ore il verdetto finale

Non bastavano i tre anni di ritardo, l’inchiesta per danno erariale della Corte dei Conti (368 milioni), le denunce dei sindacati e la consapevolezza di aver pagato la prima tratta (MonteCompatri/Pantano-Centocelle) il doppio, per ogni chilometro, delle altre capitali europee e il servizio part time. A 72 ore dal taglio del nastro, arriva la doccia fredda: in queste condizioni non si può far partire la prima corsa della Metro C. Una notizia che arriva ieri sera nel corso della commissione sicurezza all’Ustif, a Porta Pia. L’apertura è in bilico, troppi i rischi a causa di problemi tecnici. Così manca il nulla osta del ministero e riunione riaggiornata ad oggi. Ma l’idea che circola da qualche ora è quella di rinviare tutto almeno di un mese. Il primo a lanciare l’allarme ai vertici di Atac e al Campidoglio è stato Vittorio Sebastiani, direttore di tutte le metropolitane di Roma, che in una lettera ha elencato tutte le criticità: problemi ai software, determinante per un sistema di guida senza conducente, distanza di 6 centimetri tra banchina e treno, allarmi antincendio che scattano in continuazione. Allarmi che scattano anche se non esistono problemi reali. Il cervellone elettronico, infatti, non riconosce tutti i movimenti dei mezzi. Non solo: c’è anche il blocco dei sistemi che, grazie all’intervento di un operatore in stazione, dovrebbe riportare fuori dalle gallerie i convogli. Peccato che lo stop forzato scatti anche se il treno si ferma qualche centimetro più in là rispetto ai limiti delle banchine. Il problema più grave, però, riguarda la linea stessa: cali di tensione, disalimentazione che impedisce la comunicazione via radio.Criticità messe nere su bianco da Sebastiani che dall’azienda si è visto collocare in ferie forzate, anche se ieri era presente al tavolo con l’Ustif. Si parlava di dimissioni; in una telefonata con Pasquale Donia, direttore al dipartimento Mobilità, avrebbe in realtà detto: “Mi hanno cacciato”. Una situazione complicata che rischia di trasformare in un flop la prima grande battaglia da sindaco di Marino e del suo assessore più fidato Guido Improta. Senza dimenticare che i dirigenti di Atac di oggi, Nicastro e Scilletta, sono gli stessi che erano in sella con l’allora primo cittadino Alemanno e hanno contribuito a far aprire la metro B1, che tante sofferenze ha dato in seguito ai romani (e ancora aspettano l’apertura dell’ultima fermata). Capitolo pre-esercizio: è stato interrotto, questa settimana, dalla municipalizzata dei trasporti. Non un bel segnale in vista dell’apertura, oramai rinviata, in un primo momento prevista per sabato 11 ottobre.

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