Juve-Roma, polemiche infinite. Ljajic: "Lo scudetto non dipende da noi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Juve-Roma, polemiche infinite. Ljajic: “Lo scudetto non dipende da noi”

Il fischio finale dell’arbitro Rocchi è arrivato ormai da tre giorni, dalle parole distensive del presidente della Roma, James Pallotta, non sono trascorse nemmeno 24 ore, eppure le polemiche legate a Juve-Roma non sembrano voler cessare. A rintuzzare il duello a distanza stavolta sono lo spagnolo Alvaro Morata e il serbo Adem Ljajic. Il primo ad affondare l’intervento è lo juventino che dal ritiro dell’Under 21 iberica stigmatizza le polemiche nate in casa romanista dopo il ko per 3-2. «Se loro avessero vinto non avrebbero detto nulla – le parole dell’attaccante al sito Goal.com -. È stata una gara molto calda, non è facile assimilare una sconfitta in una sfida così importante, soprattutto se arrivata negli ultimi minuti… Totti? È un grandissimo giocatore, storico, ma non avrebbe dovuto dire quelle cose». E pensare che proprio ieri Pallotta aveva provato a mettere un freno al botta e risposta sull’asse Torino-Roma, invitando tutti «a fare un respiro profondo e calmarci un pò». Un intervento apprezzato anche dal presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Stamattina ho letto le sue dichiarazioni. Applausi sotto tutti i punti di vista, devo dire una lezione di stile – il commento del massimo dirigente dello sport italiano -. Magari qualcuno si aspettava che reagisse in un certo modo e strumentalizzasse il fatto che uno straniero che ha investito in Italia non fosse d’accordo. Se è un caso che non sia italiano? Non credo…». Eppure, proprio dalle parti di Trigoria il ‘consigliò del patron non sembra essere stato recepito benissimo. Per lo spogliatoio romanista, d’altronde, non è facile dimenticare quanto avvenuto allo Juventus Stadium. «Mi hanno detto di non parlare di quello che è successo domenica, meglio che sto zitto» confessa Ljajic alla radio ufficiale della Roma, prima di lasciarsi andare: «Se abbiamo colmato il gap con i bianconeri? Abbiamo giocato molto bene la partita, fatto il nostro calcio con tanto possesso palla e passaggi corti. Abbiamo fatto anche due gol, subiti tre di cui nessuno regolare – sottolinea -. Contro questo non possiamo fare nulla, meglio chiuderla qua, noi il nostro l’abbiamo fatto, poi se altri hanno fatto bene il loro non lo sappiamo…». «Sicuramente sarei felice se a fine campionato la Roma vincesse lo scudetto, ma in questo momento, dopo la partita di domenica, non dipende tanto da noi – aggiunge ancora l’attaccante serbo -. Andiamo avanti, ci sono ancora tante partite da giocare e può succedere di tutto. Siamo mentalmente più forti rispetto all’anno scorso, giochiamo il più bel calcio in Italia e in questo momento siamo i più forti, però dobbiamo dimostrarlo in campo. Proveremo a vincerle tutte e alla fine vedremo. Abbiamo voltato pagina, ora pensiamo alla gara col Chievo». Che però arriverà solo tra dieci giorni.

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