"La buona scuola siamo noi": gli studenti tornano in piazza per difendere l'istruzione e l'articolo 18 | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

“La buona scuola siamo noi”: gli studenti tornano in piazza per difendere l’istruzione e l’articolo 18

Centinaia di liceali stanno sfilando tra le strade della Capitale al grido di "Tutti insieme famo paura"

‘La buona scuola siamo noì. Dietro questo striscione è partito da piazza della Repubblica il corteo degli studenti romani contro il piano scuola del governo Renzi e il Jobs Act. Centinaia di liceali stanno sfilando tra le strade della Capitale al grido di ‘Tutti insieme famo paurà, ‘No alla scuola dei padroni 10, 100mila occupazionì ed accendendo fumogeni colorati. Destinazione piazza Santi Apostoli dove è prevista la fine del corteo anche se l’intenzione degli organizzatori è quella di arrivare fin sotto il Ministero dell’Istruzione a Trastevere. «Oggi scendiamo in piazza per dire no all’ennesimo attacco all’istruzione pubblica – spiegano alcuni manifestanti – ma anche alle privatizzazioni. Noi diciamo no alla precarizzazione, alla ‘scuola aziendà. Ma soprattutto siamo qui per gridare al premier Matteo Renzi che la buona scuola non è quella del suo libretto e della sua proposta ma siamo noi che tutte le mattine ci alziamo per entrare in edifici vecchi e con banchi rotti». «Oggi 10 ottobre gli studenti tornano in piazza per riprendersi la città e per contestare questo governo che è tutto retorica – aggiungono – Noi vogliamo che la scuola sia di tutti. Non vogliamo che il preside diventi un manager. In questi giorni si sta portando un attacco violento al tessuto sociale con la compressione del dibattito democratico in Senato sul Jobs Act. Questa mossa, con lo scalpo dell’articolo 18, precarizza tutto il tessuto sociale e taglia diritti e tutele anche a noi che saremo i lavoratori del domani. Il futuro è nostro e ce lo riprenderemo».

Sono centinaia gli studenti che si sono già radunati questa mattina in piazza della Repubblica a Roma per partecipare al corteo contro il piano scuola del governo Renzi e il Jobs Act. Tanti gli striscioni portati dai liceali romani: ‘Non è buona come pensi la tua scuola Mr. Renzì, ‘Virgilio in lottà, ‘Cambia il vento ma noi nò, ‘Ci portate alla deriva siamo noi l’alternativà, ‘I diritti si conquistano a spintà, ‘La vostra distruzione, la nostra istruzionè. Insieme agli studenti in piazza anche docenti e precari della scuola.

– Flash mob degli studenti romani questa mattina al Colosseo nell’ambito della mobilitazione nazionale indetta dalla Rete degli studenti e dall’Udu (Unione degli studenti universitari)#10ottstudentinpiazza, la Grande Bellezza siamo noi. «Abbiamo esposto uno striscione per dire che la Grande Bellezza è prima di tutto partecipazione – dice Alberto Irone, portavoce nazionale Rete Studenti Medi- Quello di oggi rappresenta l’inizio di una serie di 10 flash mob che si faranno in 10 città simbolo durante i nostri cortei. Abbiamo voluto esporre davanti al Colosseo il primo punto centrale: la partecipazione.» «Abbiamo impostato il nostro autunno di mobilitazione per creare vera partecipazione tra gli studenti del paese. Vogliamo che questa partecipazione che si è creata venga ascoltata veramente. Vogliamo che la consultazione del governo non sia soltanto di facciata. Ci aspettiamo quindi che questo rinnovamento non finisca poi in un nulla di fatto come è stato fino ad ora. Pretendiamo che le idee degli studenti vengano non solo ascoltate, ma anche realizzate» precisa Irone «La partecipazione è il primo passo per avere una riforma che non sia calata dall’alto -conclude Irone -. Abbiamo individuato alcuni dei temi principali per gli studenti: »La grande bellezza è la scuola pubblica«, »La riforma dei cicli«, »Il diritto allo studio«, »l’accesso alla cultura« ».

Sono scesi in piazza oggi nella Capitale con dei grandi ‘matitonì rossi fatti in cartapesta. Sono alcuni docenti precari che ‘boccianò in pieno la riforma della scuola firmata Matteo Renzi. «Abbiamo scelto la matita perchè è un simbolo, strumento del nostro mestiere – spiega Maria, professoressa di Inglese e precaria da 16 anni – Oggi siamo qui per contrastare questa possibile riforma della scuola firmata da Matteo Renzi che di buono non ha nulla. Anzi impoverisce e distrugge la scuola pubblica. Cresceranno così generazioni di robottini senza capacità critica e indottrinati a fare tutti la stessa cosa». I docenti stanno sfilando con una t-shirt con la scritta ‘Docenti Professionisti, Radiati, Esasperati, Cancellati, Annullati, Raggirati, Ignoratì. «Noi siamo qui perchè essendo Renzi un gigantesco venditore di fumo vogliamo vedere se ci sono i soldi per assunzioni dei 150mila – dice il coordinatore nazionale Cobas Pietro Bernocchi – Poi per ricordare che ce ne sono almeno altrettanti che hanno diritto di essere assunti. Siamo contrari in generale al piano Renzi: potere illimitato ai presidi, cancellazione degli scatti di anzianità e di carriera. Noi chiediamo massicci investimenti, lo sblocco del contratto e che siano recuperati i 300 euro mensili netti. Questa battaglia andrà avanti fino ad approvazione della finanziaria».

«Siamo più di 20 mila». Così dal megafono gli studenti romani in corteo oggi nella Capitale contro il piano scuola del governo Renzi e il Jobs Act. Intanto cambia la destinazione della manifestazione, prevista in un primo momento in piazza Santi Apostoli. Il corteo ora arriverà fin sotto il Ministero dell’Istruzione, a Trastevere. Il corteo degli studenti romani, scesi in piazza oggi nella Capitale per manifestare contro il piano scuola del governo Renzi e il Jobs Act, arriva sotto il ministero dell’Istruzione a viale Trastevere. I liceali hanno srotolato davanti l’ingresso del dicastero lo striscione con su scritto ‘La buona scuola siamo noì. Alcuni di loro hanno invece acceso dei fumogeni. La sede del Miur è protetta da cordoni di forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login