Arte sacra, un festival ricordando Paolo VI | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Arte sacra, un festival ricordando Paolo VI

Più vicini alla spiritualità e alla bellezza grazie alla musica: alcune delle più suggestive basiliche papali e chiese capitoline accoglieranno i concerti del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra, che si svolgerà tra Roma e il Vaticano dal 22 al 29 ottobre. Più di 1100 artisti – tra direttori, cantanti del coro, solisti, professori d’orchestra – giungeranno da diverse parti del mondo per partecipare a questa manifestazione, organizzata dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra e divenuta con le sue tredici edizioni ormai un appuntamento consolidato. Un Festival di alto pregio artistico – e a titolo completamente gratuito – che quest’anno si colloca nel solco spirituale tracciato da papa Paolo VI, alla beatificazione del quale è dedicato. «Questo festival è per lui, per dirgli grazie», ha dichiarato durante la presentazione alla stampa il cardinale Angelo Comastri, presidente onorario della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, «vogliamo onorare i tanti gesti profetici che hanno caratterizzato il suo pontificato missionario: la preghiera che recitò nel 1964 davanti al Santo Sepolcro, in Terra Santa; o ancora, il discorso all’Onu l’anno successivo, quando chiese fraternità e pace». Evento di punta della manifestazione sarà la partecipazione dei Wiener Philharmoniker, orchestra in residence al festival, considerata una delle più importanti del mondo (fondata nel 1842, ebbe fra i suoi estimatori Wagner, Bruckner, Mahler, Strauss e Brahms): ai suoi musicisti d’eccezione, diretti da Ingo Metzmacher, sarà affidata il 23 ottobre, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, l’esecuzione dell’oratorio Lazarus, partitura incompiuta di Schubert tra le più toccanti della sua produzione sacra. Tra i capolavori presentati nei dieci appuntamenti complessivi del festival, anche il Saul di Haendel eseguito dalla Capella Weilburgensis e dalle voci della Kantorei Schlosskirche Weilburg, con la direzione di Doris Hagel, alcune composizioni di Brahms e Bruckner, le opere contemporanee Misa Azteca di Joseph Gonzales e il Requiem di Mark Hayes e la Messa da Requiem di Verdi con l’IlluminArt Philarmonic diretta da Tomomi Nishimoto (grazie al concerto verranno raccolti fondi per il progetto della Fondazione Sofia in favore dei bambini delle baraccopoli di Caracas). Un ulteriore fiore all’occhiello di questa edizione sarà l’esecuzione, il 26 ottobre, dell’Inno alla Fede per oboe e archi di Andrea Morricone, brano scelto come inno ufficiale della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra. «L’inno esprime la mia esigenza di trascendenza», ha dichiarato il maestro, spiegando ai presenti, tra cui suo padre e Premio Oscar Ennio, la genesi del brano. «Ho sempre sentito che questo tema aveva qualcosa di particolare perchè l’ho composto in un momento non facile della mia vita», ha continuato, dimostrando con un disegno tracciato su un foglio bianco le relazioni armoniche e la «traiettoria» della sua musica. Nell’ambito della manifestazione sarà inoltre consegnato il Premio Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, conferito quest’anno a M Mons. Pablo Colio, Prof. Dr. Herbert Batliner, M Nikolaus Harnoncourt e M Tomomi Nishimoto.

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