Teatro Eliseo, i lavoratori ancora senza stipendio. I sindacati: "Pronti allo sciopero" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatro Eliseo, i lavoratori ancora senza stipendio. I sindacati: “Pronti allo sciopero”

Sono pronti a scioperare i lavoratori del Teatro Eliseo, in assemblea permanente da luglio, se non arriverà lo stipendio di settembre. Intanto per il teatro romano arriva l’ennesima proroga dello sfratto, rimandata questa volta al 30 ottobre, e spuntano anche problemi di agibilità. Ma nonostante ciò la stagione è pronta a partire «e si farà», ha dichiarato ieri il direttore artistico Massimo Monaci. «Le nostre priorità sono due – dice Nadia Stefanelli, segretario regionale della Slc-Cgil a proposito dello sciopero -: la prima è che venga pagato lo stipendio di settembre, la seconda è la continuità di questa attività con dentro tutti i lavoratori a vario titolo. Se entro venerdì non verranno pagati noi sciopereremo». «Potremmo farlo in qualsiasi momento – chiarisce Davide Mori, della Uilcom – in qualsiasi forma, anche il giorno della prima. Non abbiamo intenzione di farci sfrattare. Se il 30 è l’ultima data che ci hanno dato, pur non volendo arrivare a tanto, non escludo che tra le tante forme possa esserci anche l’occupazione. Le proposte di cui ci hanno parlato sono tre – dice Mori – gli avvocati delle parti ci hanno detto che non hanno alcuna intenzione di arrivare alla chiusura e che entro il 30 sceglieranno una di queste proposte. Quello che dobbiamo capire è se poi ci sarà la volontà di garantire la continuità occupazionale, di portarsi dietro gli scatti di anzianità, di garantire il Tfr, che alternativamente dovrebbe liquidare chi va via, di certo non può sparire. La nostra preoccupazione – dice ancora Mori – è che chi subentra non voglia mantenere il perimetro così com’è». Massimo Monaci però, sostiene che «in mano abbiamo una sola proposta per iscritto, quella del produttore Francesco Bellomo, le altre sono voci, non c’è nulla di ufficiale». Quanto invece allo sciopero «credo che la cosa si risolverà e avranno gli stipendi, ma comunque mi sembra singolare che in una situazione come questa per una settimana di ritardo di un solo mese si proponga uno sciopero. Se invece le loro motivazioni sono per la situazione complessiva questo è più comprensibile». «Oltretutto – racconta Mori – il Teatro ha anche dei problemi di agibilità, i lavori per rimettere a norma sono partiti, se proseguiranno in tutti gli step dati dalla commissione di vigilanza – quali ad esempio porte antincendio e rilevatori di fumo – daranno l’agibilità, ma per ora è solo fino al 15 dicembre».

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