Marco Aurelio alla carriera ar cubano de Roma Tomas Milian | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Marco Aurelio alla carriera ar cubano de Roma Tomas Milian

tomas_milianA Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica è stato conferito nei giorni scorsi il Marco Aurelio Acting Award ad uno dei principali protagonisti del genere poliziesco in voga negli anni ’70 ed ’80: Tomas Milian. L’attore, 81enne, ha infatti ricevuto questo premio alla Carriera durante l’evento del Festival Internazionale del Cinema che si tiene ogni anno nella Capitale. Tomas Milian ha interpretato film che sono diventati Cult nel corso degli anni e che lo hanno portato ad essere amato dal pubblico romano e non solo. I suoi personaggi Er Monnezza e Nico Giraldi sono stati infatti i principali interpreti del genere comico/poliziesco anche grazie, dobbiamo dirlo, a colui che ha “prestato” loro la voce: Ferruccio Amendola. L’accoppiata vincente Milian-Amendola infatti ha trasformato l’attore cubano in un Romano “Doc” e ancora oggi, a distanza di quasi quarant’anni, “er cubano de Roma” ricorda commosso quelle pellicole ed il suo “Monnezza”. Classe 1933, Milian nasce in una famiglia benestante, dell’alta borghesia. La sua infanzia però fu tutt’altro che spensierata. Il padre, Generale dell’Esercito, si suicidò tirandosi un colpo di pistola proprio davanti a lui quando aveva 12 anni. Nonostante le sue origini borghesi Milian ha svolto lavori “umili” che hanno però formato la sua persona in termini morali. Ricorda l’attore: “Quando ho deciso di lasciare Cuba per entrare nel mondo del cinema venivo da una famiglia alto borghese. Avevo tanti soldi ma ero infelice, un ribelle contro quella stessa società da cui provenivo. La decisione di cambiare arrivò dopo aver visto ‘La valle dell’Eden’ di Kazan. Mi identificai subito con James Dean. Anche io avevo gli stessi problemi con il padre che gli preferiva il fratello. […] Andai così da mia zia un’intellettuale colta che mi disse: “Che vai fare a New York? Tu vivi come un uomo che passa da un club all’altro solo per bere e scegliere la ragazza con cui passare la notte”’.

Così dice ancora Milian: ”Mia zia mi mandò a Miami per studiare l’inglese che conoscevo solo un po’ e poi mi ritrovai dopo un certo tempo a New York a fare le prove all’Actor Studio dove passai le due prove per entrare nella scuola. Così cambiò la mia vita”. Il personaggio del Monnezza nacque da un’idea dell’attore che voleva trovare un “Tipo” fuori dagli schemi, capace di compiere azioni apparentemente negative al fine di aiutare la propria famiglia, dimostrando quindi di avere un cuore. Così, dopo aver pensato a come “vestire” questo bizzarro soggetto, Milian sentì il bisogno di trovare una voce che fosse in perfetta armonia con la sua creatura. Scelse Ferruccio Amendola perché “non accademico” nel modo di doppiare e quindi persona che “parlava come magnava” (come lo stesso attore dirà in seguito). Fu così che Er Cubano de Roma incominciò ad apparire sul grande schermo, dapprima come ladro e poi come Ispettore di Polizia nei panni di Nico Giraldi. Spesso molti confondono questi due personaggi, pensando che sia lo stesso ad aver cambiato ruolo, da ladro a poliziotto. In realtà, a livello di racconto, sono due figure differenti che però hanno avuto lo stesso attore e lo stesso doppiatore ad interpretarle. Ricordiamo alcuni titoli: Il trucido e lo sbirro, La banda del Trucido, La banda del Gobbo, Squadra Antitruffa, Squadra Antiscippo, Delitto sull’Autostrada, Delitto in Formula Uno, Assassinio sul Tevere, Delitto a Porta Romana e tanti tanti altri. Ma se si parla di Tomas Milian non si può non citare colui che è stato la sua “Spalla” in tutte queste pellicole poliziesche: Bombolo. Il comico che tutti ricordano col soprannome di “Venticello” era sempre pronto a vestire i panni di un povero truffatore che cercava di sbarcare il lunario ogni giorno attraverso piccoli scippi, truffe di vario genere che però terminavano sempre con un numero imprecisato di schiaffi, proprio da parte dell’amico poliziotto Nico Giraldi. Tomas Milian racconta che l’idea degli schiaffi venne in mente proprio a lui durante una scena: “L’ho scoperto io, a un ristorante. Stava ordinando la pasta in modo isterico: “Damme la pasta, damme la pasta”. Ho pensato subito: che faccia da schiaffi! Lo porto sul set, gli faccio al produttore: “Faje di’ ‘damme ’na pizza’”, e così sono nati gli schiaffi. Schiaffi veri, anche se tenevo la mano a conca.” Sabato 18 ottobre, l’attore Cuban-Romano è stato ad Ostia per la presentazione di un suo libro autobiografico scritto con la collaborazione di Manlio Gomarasca “Monnezza, Amore mio”. Dopo l’incontro l’artista s’è fermato a rilasciare autografi e a fare foto con tutti i suoi fans che lo hanno applaudito incessantemente dimostrandogli un affetto che non è mai venuto meno nel corso degli anni. Ma Tomas Milian ha ancora un sogno che vorrebbe realizzare nei panni del Monnezza come lui stesso ha dichiarato: “Vorrei farne ancora uno. Potrei farei il padre di Monnezza che potrebbe interpretare invece il mio figlioccio Mathias. A fare la mamma potrebbe essere mia moglie (Rita Valletti), un film comunque ovviamente da girare nella mia Roma”.

Stefano Boeris

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