Santa Cecilia, la stagione si apre sabato con la sinfonia delle Alpi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Santa Cecilia, la stagione si apre sabato con la sinfonia delle Alpi

«Inizio con la Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss e finisco con l’Ottava di Bruckner: sono i due pilastri che ho scelto per aprire e chiudere la stagione sinfonica di Santa Cecilia», sottolinea Antonio Pappano alla vigilia dell’inaugurazione, sabato 25 (repliche il 26 e 28) all’Auditorium con un concerto che si aprirà con «Una notte sul Monte Clavo» di Mussorgskij, prosegue col Concerto n. 2 per piano di Rachmaninoff con un solista d’eccezione, Evgeny Kissin, e termina appunto con il celebre poema sinfonico di Strauss, di cui quest’anno cadono i 150 anni dalla nascita. «È un’opera che mi suscitava grande curiosità da sempre, anche per aver ricevuto molte critiche sin dal suo esordio, perchè appare molto cinematografica. Per questo mi diverte, tra l’altro, eseguirla praticamente il giorno che si chiude il Festival del Cinema di Roma proprio qui al Parco della musica – racconta sempre il direttore musicale – Ma il fascino della Sinfonia delle Alpi è nella visione di Strauss, in quel suo farci salire e scendere le montagne, con la grandezza e la profondità dell’arrivo su una vetta, dove si è soli davanti alla grandiosità della natura, con cui nasce un’intima comunione che travalica ogni senso religioso. Un’esperienza di cui Strauss riesce a renderci partecipi con la complessità psicologica della sua musica, che è sì cinematografica, ma va ascoltata cercando di cogliere cosa vi è sotto». Il sovrintendente di Santa Cecilia, Bruno Cagli, annunciando che è stato firmato ieri sera il decreto per la concessione dell’autonomia all’istituzione (ora manca solo il decreto attuativo), dice che spera serva anche a risolvere i problemi finanziari di questo «momento terribile», specie rafforzando la presenza dei privati, magari trovando nuove formule per coinvolgerli, visto che è probabile dagli enti locali, che pure lo sostengono orgogliosamente, arrivi anche l’anno prossimo meno piuttosto che più. Poi ricorda due nomi di rilievo del cartellone, da Giergiev, che a dicembre dedica una piccola stagione a Prokofiev all’interno della stagione di S.Cecilia, alla presenza del soprano Anna Netrebko; cita l’attenzione al 900 italiano, con Malipiero e la commissione di un’opera su versi di Rilke affidata a Sciarrino; sottolinea l’attività e il prestigio internazionale acquisito dai complessi artistici, coro e orchestra, dell’Accademia sotto la guida di Pappano. Ecco allora tournee tra poco in Cina e Giappone, quindi un tour europeo a marzo, Mosca ad aprile, Dresda, Praga e Vienna («Dove siamo sicuri di vincere la sfida di eseguire noi Bruckner in casa sua», come nota Pappano). Infine cita l’intensa attività discografica dell’orchestra col suo direttore, che avrà al centro la produzione di un’Aida con cast d’eccezione in studio di registrazione e, poi, per una sola sera, col pubblico, così, in forma di concerto «per far sentire quel che c’è dentro, specie III e IV atto,spesso offuscati all’invadenza scenica». Pappano, strappato per un momento alle prove, confessa che «è più eccitante e supera le sue aspettative» trovarsi a dirigere questo Strauss con un’orchestra che lo «segue e cresce di giorno in giorno, ormai dimostrando una grande unità». Quanto a Kissin, con cui si confronta per la prima volta, dice che «è un grande dal carattere particolare e capace di comunicare a tutti quelli che gli sono attorno molto fuoco». Presenti all’incontro anche Lidia Ravera e Giovanna Marinelli, assessori alla cultura rispettivamente della Regione Lazio e del Comune. La prima ha parlato di «gratitudine» verso il lavoro artistico di S. Cecilia, ma anche per la trasparenza gestionale e l’attenzione alla formazione musicale dei giovani, in Italia troppo trascurata. La seconda ha ricordato quella rara cosa che «è ormai l’eccellenza, mantenuta anche in un momento così difficile finanziariamente e quindi esempio su cui si può costruire fiducia per il futuro» con la soddisfazione che il tutto sia a Roma e abbia un riverbero internazionale«.

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