Sparò alla ex moglie per colpa di un "odio irrefrenabile": arrestata la guardia giurata | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Sparò alla ex moglie per colpa di un “odio irrefrenabile”: arrestata la guardia giurata

Un «odio irrefrenabile» in un rapporto «ambiguo» che lo ha portato ad una «impulsiva azione omicida». Trova soluzione il giallo della morte di Natascia Meatta, uccisa in un appartamento nel quartiere romano di Tor Bella Monaca il 17 settembre scorso. A finire in carcere, con l’accusa di omicidio volontario, il suo ex compagno, Alessandro Popeo, guardia giurata di 36 anni. La ragazza, madre di una bimba di due anni, era stata raggiunta da un colpo di pistola alla testa. L’uomo si era difeso affermando che il proiettile era partito inavvertitamente dalla pistola d’ordinanza che egli aveva appoggiato su una mensola. Una versione dei fatti che però non ha convinto gli inquirenti della Procura di Roma che hanno scavato nel passato e, in parte, anche nel presente della coppia per cercare di ricostruire la reale dinamica dei fatti. Gli investigatori sono, quindi, arrivati ad accertare che quel giorno a Tor Bella Monaca ci fu forse un litigio e che tra i due il rapporto era sempre più conflittuale. Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip Bernadette Nicotra, descrive il movente affermando che da pare di Popeo c’è stata «l’incapacità di accettare e superare la fine di una tormentata relazione che si trasforma in una morbosa gelosia e sfrenato senso di possesso verso la persona amata». L’uomo «non aveva mai reciso del tutto il cordone ombelicale con la sua ex» e instaurando con lei «un rapporto ambiguo di dare (il Popeo le procura la droga di cui entrambi fanno uso) e di avere (la Meatta in cambio cede alle sue richieste sessuali) che si trasforma in odio irrefrenabile sfociando in una impulsiva azione omicida nel momento in cui l’uomo percepisce di essere sfruttato». In merito alla dinamica il giudice scrive che «anche a voler ritenere plausibili le giustificazioni dell’indagato circa la dimenticanza sull’assenza di sicura delle pistola e del colpo in canna, rimarrebbero non spiegati, in un quadro colposo, il fatto del posizionamento del dito sul grilletto e la pressione, non minima, esercitata». Per il magistrato quella di Popeo è una azione «cosciente, volontaria e consapevolmente diretta a cagionare la morte». Secondo chi indaga la «pericolosità sociale di Popeo emerge chiaramente dalle modalità dell’azione omicida da lui commessa. L’omicida »ha freddato la sua ex non curante della presenza della loro figlia di appena due anni facendola assistere attonita alla morte della mamma, dimostrando così una particolare protervia, una incapacità a contenere le proprie pulsioni violente e improvvise« e una »totale non considerazione della vita altrui«. Ma lui ieri su Fb scriveva, rivolto alla giovane uccisa, »avrei evitato questo giorno alla nostra piccola per delicatezza e per cercare di lasciargli al massimo quel sorrisone che solo lei sa sfoggiare. La amo con tutto il cuore come ho amato te e ti giuro che farò del mio meglio per tornare a farle sentire quell’amore di cui era circondata, quell’amore che solo io e te sapevamo darle. Vi penso sempre, giorno e notte«.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login