Campidoglio, la maggioranza incalza il sindaco: "Serve un cambio di passo". Ma Marino difende l'operato degli assessori | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, la maggioranza incalza il sindaco: “Serve cambio di passo”. Marino difende gli assessori

Per gli esponenti di centrosinistra basterebbe un valzer di deleghe senza rimpasto di giunta. L'inquilino di palazzo Senatorio blinda la sua squadra

La maggioranza in Campidoglio incalza Ignazio Marino chiedendo un «cambio di passo» e avanzando la richiesta non di un rimpasto in giunta ma di un valzer di deleghe tra gli assessori per rendere più incisiva l’azione di governo. Ma il sindaco di Roma difende l’operato della sua squadra e guarda avanti: «Ora l’urgenza è migliorare la vita dei romani». Questo pomeriggio il primo cittadino ha voluto incontrare i capigruppo dei partiti che lo sostengono. Una riunione di più di due ore a Palazzo Senatorio per fare un bilancio dell’operato dell’amministrazione. «Sui grandissimi progetti l’amministrazione sta andando avanti ma o gli assessori cambiano passo o la politica non ci sta più. Non è più tempo di sentire gli assessori usare il gerundio e dire ‘stiamo facendò. È arrivato il momento in cui la cura della città deve essere tra le priorità» dice il coordinatore della maggioranza in Campidoglio Fabrizio Panecaldo. «Abbiamo parlato di tutto quello che dobbiamo fare in più per curare al meglio il quotidiano – spiega il capogruppo della Lista civica Marino Luca Giansanti -. Il sindaco è molto concentrato su questi temi» mentre il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola sottolinea: «Cura quotidiana della città e attenzione alle periferie gli argomenti centrali della discussione». E la richiesta concreta avanzata a Marino è stata un cambio di deleghe tra assessori per esaltare al meglio i loro «talenti». Altra proposta lanciata è stata quella di «allargare la squadra» creando magari figure di delegati e incaricati di materia – ruoli da assegnare a titolo gratuito a consiglieri ed esterni. In particolare Sel avrebbe sottolineato la necessità di un approccio più politico e collegiale su alcune vicende come quella del teatro dell’Opera. «Durante la riunione dei capigruppo mi è stato detto che ‘forse l’allocazione dei talenti degli assessori non è fatta al megliò. Io ho difeso l’operato dei miei assessori» commenta il chirurgo dem che aggiunge: «È stata una riunione molto costruttiva. Mi sono riconosciuto al cento per cento nell’analisi fatta dai capigruppo. C’è un’urgenza di concentrarsi sulla quotidianità e sul decoro della città e su tutti gli aspetti che servono a migliorare la qualità della vita dei cittadini».

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