Asili nido, dal Tar stop all'aumento delle tariffe comunali | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Asili nido, dal Tar stop all’aumento delle tariffe comunali

Stop agli aumenti delle tariffe degli asili nido di Roma. Il Tar del Lazio ha sospeso gli aumenti disposti dal Campidoglio, accogliendo il ricorso presentato da più di 200 genitori e dal Codacons. E l’associazione dei consumatori adesso chiede di restituire ai genitori le somme pagate in più. L’assessore capitolino alla Scuola Alessandra Cattoi prende atto «della pronuncia del Tar sulle tariffe degli asili nido capitolini, che non contesta il merito della delibera votata dall’Aula, ma ne sospende per il momento gli effetti fino alla discussione del ricorso prevista dallo stesso tribunale per il mese di gennaio». Gli aumenti erano stati stabiliti da una delibera del consiglio comunale lo scorso luglio ed erano compresi tra il 7% per le fasce Isee più basse e il 15% per i redditi più alti. Quello che aveva fatto infuriare le famiglie, che avevano dato vita a una manifestazione con 1000 passeggini in Piazza del Campidoglio lo scorso 4 ottobre, era che la delibera fosse stata approvata ad iscrizioni avvenute. Non solo, la delibera prevedeva anche l’eliminazione dell’esenzione per il terzo figlio (prevista solo per redditi fino a 10mila euro), anche se in caso di più di un figlio si ha diritto ad alcuni sconti: del 30% sul totale delle quote per chi ha due figli al nido o per chi ne ha tre o più e ha un reddito superiore a 10mila euro. Il sindaco Ignazio Marino, sottolineando che la sentenza arriverà a gennaio e quella di oggi è una sospensiva, ha fatto «una riflessione di carattere amministrativo»: «in un momento in cui a causa di una gravissima crisi economica del Paese, il presidente Renzi sta chiedendo sacrifici a tutti gli italiani, è un’ingiustizia sociale permettere di avere l’esenzione al terzo figlio di un professionista che guadagna 150mila euro l’anno» equiparandolo «al terzo figlio di una persona che invece ha un reddito di 10mila euro l’anno». Per l’assessore Cattoi poi «la contestazione riguarda il fatto che l’adozione della delibera di adeguamento delle tariffe approvata lo scorso 24 luglio è giunta dopo il perfezionamento dell’iscrizione al nido, e che quindi non è stata possibile una tempestiva comunicazione da parte del Comune alle famiglie. L’aumento non è altro che un adeguamento al costo della vita in base ai dati Istat che, per attenuarne l’impatto, è stato diviso in 3 anni. A oggi quasi nessuno ha ancora versato alcuna quota perchè i bollettini di pagamento vengono inviati a novembre dopo i calcoli sulla base dell’Isee. Per le rette già pagate, si provvederà a scalare la differenza dalle prossime quote o a rimborsarle per intero. L’importo delle quote, in considerazione del pronunciamento del Tar, sarà a questo punto ricalcolato secondo le vecchie tariffe, in attesa della sentenza definitiva». Dal Codacons intanto il presidente Carlo Rienzi si dice «molto soddisfatto per la decisione del Tar. Invitiamo tutti i genitori colpiti dai rincari a partecipare al ricorso gratuito al Tar del Lazio da noi promosso». L’ex sindaco Gianni Alemanno parla di «vittoria per le famiglie romane e un chiaro segnale contro la giunta Marino che non può pensare di governare questa città a colpi di balzelli e nuove tasse». Esulta l’ex vicesindaco e fondatrice di Atra Destra, Sveva Belviso: «L’atto era palesemente illegittimo». Di «salasso» voluto da Marino parla Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio: «Una vera e propria truffa ai danni di chi porta avanti la società senza aiuto delle istituzioni». Per FI della Regione Lazio, Luca Gramazio «il Tar ha bocciato Marino». La discussione di merito del ricorso proposto da genitori e associazioni è stato fissato il 9 gennaio del prossimo anno.

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