Campidoglio, l'allarme di Storace: "Dopo Marino, Borghezio sindaco". E Alemanno lancia manifesto lepenista | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, l’allarme di Storace: “Dopo Marino, Borghezio sindaco”. E Alemanno lancia manifesto lepenista

«A Roma dobbiamo aspettare la fine della faida nel partito democratico. Poi, dopo Marino, tutti per Borghezio sindaco». Lo scrive in un tweet ironico il leader de La Destra, Francesco Storace, riferendosi all’ipotesi di una candidatura a sindaco di Roma dell’europarlamentare della Lega. Mario Borghezio è stato eletto alle ultime Europee, quest’anno, con l’appoggio esplicito a Roma dell’estrema destra di CasaPound. «Se in Campidoglio arriva la Lega, chi pensa di rappresentare solitariamente la destra italiana faccia qualche riflessione – ha poi spiegato Storace in un comunicato – non credo che a Roma si debba aspettare la fine della faida nel partito democratico. Altrimenti, dopo Marino, ci manca solo una battaglia per Borghezio sindaco…». «Al termine della nostra »Leopolda« di Orvieto abbiamo lanciato quello che potremmo definire il manifesto del lepenismo per la destra italiana. Nei 25 punti del nostro »Manifesto della rivoluzione italiana contro la crisi e il declino« c’è una sfida profonda al politicamente corretto che sta soffocando la politica e la società italiana». Lo ha detto Gianni ALEMANNO, membro dell’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, nel suo intervento di chiusura del Convegno di Prima l’Italia #rottamiamoRenzi in corso ad Orvieto. «Il Front National – aggiunge – è stato a lungo demonizzato in tutta Europa, anche dopo l’avvento di Marine Le Pen, e solo dopo il clamoroso risultato delle ultime elezioni europee ci si è accorti che si trattava di un movimento in crescita dirompente, in grado di aggregare a destra come a sinistra. Oggi Marine Le Pen prepara un’altra svolta, per certi versi simile a quella che si realizzò a Fiuggi con la nascita di AN, anche perchè può realmente diventare la prima donna Presidente della Repubblica francese. Del lepenismo riprendiamo i temi della difesa dell’interesse nazionale contro l’immigrazione di massa e contro i vincoli dell’euro e del commercio globale». «Nel nostro Manifesto – prosegue Alemanno – questi temi sono legati a quelli più tipicamente italiani. Vogliamo la rinascita di un forte Stato-nazione contro l’eccesso di federalismo e di potere burocratico ed economico delle lobbies e dei poteri forti, che consenta di tagliare gli sprechi della spesa pubblica e di utilizzare il patrimonio demaniale per ridurre il debito pubblico. Vogliamo liberare la piccola e media impresa da ogni oppressione giudiziaria, fiscale e burocratica, riducendo le tasse, combattendo il potere delle banche e chiudendo Equitalia. Infine, crediamo nella famiglia e nella sussidiarietà per vincere la sfida demografica e rigenerare la solidarietà sociale dell’Italia. Utilizzeremo questo Manifesto come base per ricostruire il tavolo programmatico del centrodestra e per rilanciare l’opposizione al governo Renzi». «Solo una destra fortemente radicata nei valori dell’identità e dell’interesse nazionale può creare un’alternativa di governo in grado di portare l’Italia fuori dalla crisi», conclude.

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