Pd, Cosentino: "Pensare al bene della città. Zingaretti dietro al sondaggio? Lui lineare" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pd, Cosentino: “Pensare al bene della città. Zingaretti dietro al sondaggio? Lui lineare”

«Mi pare che i problemi siano due: uno riguarda il gruppo capitolino che ha scelto in modo autonomo di fare questo sondaggio – e c’è una discussione che ci sarà oggi all’interno del gruppo sul rapporto con D’Ausilio per chiedere perché non sono stati coinvolti gli altri – e poi c’è un’altra questione, che a me pare più importante, che questo sondaggio ci dice che l’amministrazione di questa città ha un problema di consenso molto grande. Io preferisco concentrare il lavoro per affrontare questo secondo tema che a me sembra principale». Lo ha detto il segretario del Pd di Roma Lionello Cosentino a Radio Popolare Roma. «Per quel che riguarda i consiglieri comunali – aggiunge – il capogruppo viene scelto dai consiglieri comunali e saranno loro a decidere se confermare o meno la fiducia a D’Ausilio, ma è una questione che riguarda la procedura che si è seguita, la scarsa collegialità. Ben altro è il problema – che riguarda me, l’amministrazione capitolina, il sindaco, il Pd e sopratutto la città – del perchè uno stato d’animo di sfiducia così forte. Far finta che questo problema non esiste e occuparsi solo di D’Ausilio è un errore secondo me. Io proverei a capire come il centrosinistra possa risalire la china dei sondaggi e parlare alla città e cominciare a correggere quegli errori che hanno determinato questa situazione», ha continuato Cosentino. A suo parere «può darsi – e anzi ne sono sicuro – che D’Ausilio avrebbe dovuto coinvolgere prima e meglio tutti i consiglieri comunali, resta il fatto che questo sondaggio c’è e ci dice una cosa importante». Ancora interpellato sul capogruppo Francesco D’Ausilio, ha risposto: «È una decisione autonoma del gruppo capitolino, sia se lo conferma come pure è possibile, sia se no. Ma è una discussione che nasce nei rapporti interni al gruppo ma non ha niente a che fare con la crisi della città. Terrei distinti i due problemi. Il gruppo capitolino decida sui suoi assetti interni senza farsi nè da me, nè dal sindaco. Decida nel modo più giusto e costruisca insieme al partito e all’amministrazione le nuove idee per affrontare i problemi di Roma».Con una battuta ho detto che avrei risparmiato i soldi del sondaggio perchè girando per le periferie e in mezzo alla gente, mi rendevo conto perfettamente che la situazione di disagio è aumentata via via che si è fatta più dura la crisi economica in città, e che l’asse dell’azione di governo si doveva e si deve spostare per cercare di fronteggiare la crisi». Lo ha detto il segretario del Pd Roma Lionello Cosentino a Radio Popolare Roma «Per quel che riguarda i consiglieri comunali – aggiunge – il capogruppo viene scelto dai consiglieri comunali e saranno loro a decidere se confermare o meno la fiducia a D’Ausilio, ma è una questione che riguarda la procedura che si è seguita, la scarsa collegialità. Ben altro è il problema – che riguarda me, l’amministrazione capitolina, il sindaco, il Pd e sopratutto la città – del perchè uno stato d’animo di sfiducia così forte. Far finta che questo problema non esiste e occuparsi solo di D’Ausilio è un errore secondo me. Io proverei a capire come il centrosinistra possa risalire la china dei sondaggi e parlare alla città e cominciare a correggere quegli errori che hanno determinato questa situazione», ha continuato Cosentino. A suo parere «può darsi – e anzi ne sono sicuro – che D’Ausilio avrebbe dovuto coinvolgere prima e meglio tutti i consiglieri comunali, resta il fatto che questo sondaggio c’è e ci dice una cosa importante». Ancora interpellato sul capogruppo Francesco D’Ausilio, ha risposto: «È una decisione autonoma del gruppo capitolino, sia se lo conferma come pure è possibile, sia se no. Ma è una discussione che nasce nei rapporti interni al gruppo ma non ha niente a che fare con la crisi della città. Terrei distinti i due problemi. Il gruppo capitolino decida sui suoi assetti interni senza farsi nè da me, nè dal sindaco. Decida nel modo più giusto e costruisca insieme al partito e all’amministrazione le nuove idee per affrontare i problemi di Roma».»Io credo che elezioni anticipate o conflitto tra Pd e sindaco siano delle sciocchezze politiche che non risolvono il problema a Roma. Un partito che ha preso il 40% ha il dovere di indicare le risposte ed essere efficiente, non si può scappare verso le elezioni. Bisogna governare qui ed ora. Si faccia quel che si deve. Se il sindaco pensa di dover fare rimpasti li faccia, ma insomma il tema è come si torna ad avere un rapporto forte con la città«. Lo ha detto il segretario del Pd Roma Lionello Cosentino a Radio Popolare Roma. »Non non ritengo affatto che tocchi ai partiti discutere eventuali cambiamenti in giunta. Il sindaco decide in totale libertà se vuole sostituire un assessore o meno, ma i partiti stanno avvertendo la difficoltà nel rapporto con la città. L’invito che facciamo è a riflettere sui problemi della città e a non prendere sotto gamba i risultati del sondaggio«, continua Cosentino. »Per il bene della città le elezioni non servono – ha aggiunto il segretario dem -. Significa bloccarci adesso e ricominciare tra un anno mentre la crisi c’è, la disoccupazione c’è, i problemi della città esplodono. Io penso che la soluzioni migliore sia governare e governare meglio. Per farlo serve che anche il Pd si impegni di più di quanto fatto finora. A suo parere «può darsi – e anzi ne sono sicuro – che D’Ausilio avrebbe dovuto coinvolgere prima e meglio tutti i consiglieri comunali, resta il fatto che questo sondaggio c’è e ci dice una cosa importante». Ancora interpellato sul capogruppo Francesco D’Ausilio, ha risposto: «È una decisione autonoma del gruppo capitolino, sia se lo conferma come pure è possibile, sia se no. Ma è una discussione che nasce nei rapporti interni al gruppo ma non ha niente a che fare con la crisi della città. Terrei distinti i due problemi. Il gruppo capitolino decida sui suoi assetti interni senza farsi nè da me, nè dal sindaco. Decida nel modo più giusto e costruisca insieme al partito e all’amministrazione le nuove idee per affrontare i problemi di Roma».«Io non ho nessun tipo di aspettativa. Queste sono dinamiche che riguardano il Partito democratico». Così il sindaco di Roma Ignazio Marino risponde a chi gli chiede un commento sulla riunione del gruppo capitolino del Pd al centro della polemica scoppiata con il sondaggio, diffuso nei giorni scorsi e che boccia l’operato dell’amministrazione comunale. «Io personalmente su questo, se fossimo a scuola, prenderei l’insufficienza – aggiunge – L’altro giorno alla direzione nazionale qualcuno mi ha chiesto a quale corrente appartenessero alcuni consiglieri e assessori e io ho chiamato il mio staff che studia queste materie. Sono totalmente impreparato su queste materie e nemmeno mi appassionano. E neanche mi interessa studiare le correnti del Pd».(«Lui smentisce e io gli credo». Così il segretario del Pd Roma Lionello Cosentino risponde a chi, a Radio Popolare Roma, lo interpella su rumors che suggeriscono che dietro il sondaggio (che boccia il sindaco Ignazio Marino, ndr) ci sia il governatore Nicola Zingaretti. Cosentino afferma di non aver parlato in questi giorni con Zingaretti e lo definisce «è una grande risorsa per il partito romano». «Anche in questo caso non serviva un sondaggio per saperlo (nello stesso sondaggio il presidente della Regione invece gode di consenso, ndr) -spiega Cosentino- Il suo comportamento è sempre stato lineare, sono sicuro che lo è stato anche in questo caso».

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