Eliseo, sfratto rinviato ma è guerra Monaci-Barbareschi per il teatro | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Eliseo, sfratto rinviato ma è guerra Monaci-Barbareschi per il teatro

Teatro nel teatro, metateatro. Per dirla parafrasando Pirandello, personaggi in cerca di una nuova società di gestione. È il triste spettacolo che va in scena al Teatro Eliseo, la storica sala di via Nazionale, la cui vicenda si alimenta ogni giorno di nuovi colpi di scena. Oggi, come annunciato, era previsto lo sfratto che però è stato rimandato, per l’ennesima volta, al 20 novembre. Secondo i sindacati perchè «non è stata data la concessione della forza pubblica». Intanto tutto sembrerebbe mediaticamente andare nella direzione di un’entrata di Luca Barbareschi nella gestione e nell’acquisto delle quote delle mura del teatro. Tanto che Vincenzo Monaci, titolare del 34% delle mura dello stabile, e suo figlio Massimo, direttore artistico, si dicono disposti ad accettare, alle loro condizioni, questa ipotesi, anche se quest’ultimo avverte: «se è l’unica via percorribile accetto, ma se entra lui io me ne vado». Ma nulla è ancora deciso, anche perchè allo stato è guerra tra l’attore e i Monaci che sono pronti a denunciarlo per diffamazione «a causa dei suoi tweet e post su Facebook». Barbareschi, da parte sua, dice di aver avuto rassicurazioni da prefetto e questura che lo sfratto ci sarà ed è stato solo rimandato. In campo però ci sarebbero anche Francesco Bellomo e la Goldenstar AM srl, che hanno fatto proposte per acquistare la quota Monaci. Proposte che, tra l’altro, sarebbero ben accette dal personale dell’Eliseo per il quale la cosa importante è la salvaguardia dei posti di lavoro, così come avrebbero promesso le due cordate. Barbareschi sabato aveva invece aveva detto: «quando subentrerò nella gestione, convocherò i lavoratori e vedrò cosa fare, molta gente sono sicuro la manterrò, ma devo fare delle valutazioni». In questo bailamme di dichiarazioni, i sindacati chiedono «nuovamente alle istituzioni di farsi garanti del futuro dei lavoratori con una convocazione tra le parti. In caso di mancata risposta, siamo pronti a scendere in piazza», assicura Nadia Stefanelli, Slc Cgil. E mentre va in scena a colpi di conferenze stampa e di comunicati la demolizione dell’immagine dell’Eliseo, a teatro i cittadini hanno potuto assistere oggi alle prove aperte di due spettacoli: «Siamo scandalizzati perchè non si può fermare il teatro, qualsiasi siano gli interessi da risolvere questo spettacolo sta andando benissimo e va lasciato replicare, noi abbiamo dato l’anima», commenta amaro Pino Tufillaro, attore della compagnia che interpreterà ‘La professione della Signora Warren’. Il neoconsulente artistico del teatro Giancarlo Sepe sottolinea che «le istituzioni non si sono mosse, invece avrebbero dovuto. Mi sembra una cosa ridicola che bisognerà combattere. Le proposte ci sono, sono tre, ma non sono state messe in grado di arrivare ad una conclusione positiva per salvare il teatro, perchè forse c’è un disegno che vuole favorire qualcuno piuttosto che altri». La parte del leone la fa sempre Barbareschi: «Non amando le telenovelas scritte dalla famiglia Monaci, ma essendo un attore abituato al grande teatro, attendo fiducioso che la giustizia faccia il suo corso per ridare dignità al più grande teatro di Roma e per cautelare il mio investimento immobiliare che è strategico».

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