Piano casa, la giunta ritira il maxi-emandamento: in nottata il dibattito | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Piano casa, la giunta ritira il maxi-emandamento: l’ok in nottata, ecco i punti chiave

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato il Piano casa. La proposta di legge 75/2013 è passata con 27 voti a favore e 12 contrari. L’approvazione è arrivata dopo una lunga maratona d’Aula. L’ok definitivo al Piano è arrivato alle 5 del mattino Arrivata in Commissione il 23 gennaio scorso, licenziata il 27 marzo, la proposta di legge 75/2013 era stata sottoposta all’esame dell’Aula a partire dal 6 agosto. Rigenerazione urbana, no a deroghe urbanistiche, housing sociale, sviluppo dell’agricoltura ‘multifunzionalè, semplificazione, centralità decisionale ai Comuni. Sono gli obiettivi del Piano casa della Regione Lazio così come si avvia a essere ‘riformatò dalla proposta di legge 75-2013 in queste ore in discussione alla Pisana. La giunta ha ritirato il maxiemendamento, sostituendolo con 5 emendamenti, che a loro volta hanno ‘prodottò 62 subemendamenti presentati dalle opposizioni. Il testo dunque durante la notte potrebbe subire delle modifiche, ma alcuni punti basilari, che sono stati riportati dal submaxiemendamento ritirato nei ‘nuovì cinque emendamenti, dovrebbero rimanere gli stessi. Innanzitutto il Piano, che aveva naturale scadenza il 31 gennaio 2015, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2016 (e non più a luglio 2016). Le modifiche principali al vecchio testo Ciocchetti-Polverini riguardano in particolare le premialità per i singoli interventi. In merito alle aree libere edificabili, col Piano riformato la premialità consiste nel cambio di destinazione d’uso, e non più in un aumento di cubature del 10 per cento sulla volumetria dell’intero piano attuativo («che stravolge il territorio», è stato spiegato). Cambia anche la disciplina dell’housing sociale. Col vecchio Piano, sempre per interventi su aree libere, veniva previsto un 30% di alloggi a canone concordato, percentuale che scende al 10 per cento. Oltre che sulle aree libere però il Piano agisce anche sull’esistente, cioè su quegli edifici privati dismessi o mai utilizzati al 31 dicembre 2013. In questo caso è possibile realizzare una ristrutturazione o una sostituzione edilizia (demolizione-ricostruzione) con una premialità del 30%. Ma se prima la ‘fetta in piu« del 30% doveva essere tutta destinata all’housing sociale, con la legge riformata il 30% destinato a canone concordato si calcola non sull’edificio preesistente ma sull’edificio post-intervento. Dunque, in termini assoluti, si può arrivare attorno al 43 per cento di housing sociale. Altra novità, che vale per entrambi i casi (aree libere e interventi su edificato) è che la percentuale di housing potrà essere ‘spalmatà anche su altri edifici, già realizzati o in costruzione, di proprietà dello stesso costruttore (le famose ‘case sfittè, che hanno il vantaggio di essere subito disponibili): in questo caso la percentuale di housing potrà essere maggiorata del 10 per cento. Inoltre gli oneri concessori che si generano dagli interventi dovranno essere vincolati al territorio, e le risorse, affidate ai Comuni e ai Municipi, dovranno essere necessariamente impiegate per la realizzazione di nuove opere pubbliche. Il Piano prevede inoltre l’affermazione del principio della ‘ruralità multifunzionalè: è stata introdotta la possibilità di demolire e ricostruire all’interno delle aree agricole, senza aumento di cubatura, per interventi legati ad attività compatibili come agriturismi, ristorazione e degustazione basata su prodotti tipici, attività terapeutiche come ippoterapia e fattorie sociali. La destinazione agricola rimane per sempre e non solo per 10 anni come era previsto dalla legge Ciocchetti-Polverini. È inoltre prevista una semplificazione procedurale per la burocrazia. È stato accolto nei giorni scorsi un emendamento del capogruppo de La Destra Francesco Storace che ripristina una riserva minima del 50% di housing sociale per le forze dell’ordine. Tra le altre indicazioni contenute negli emendamenti in discussione questa notte la fissazione dei prezzi di affitto degli alloggi a housing sociale, le regole per sanzionare chi non li realizza e le norme relative alla salvaguardia dei Parchi.

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