Roma, giallorossi a Napoli con la difesa in emergenza tra tensione e appelli per la pace | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, giallorossi a Napoli con la difesa in emergenza tra tensione e appelli per la pace

Tempo per tirare il fiato e godersi il ritrovato primo posto in classifica non ce n’è. A Trigoria, all’indomani del successo sul Cesena che ha permesso l’aggancio in vetta alla Juventus, sono già tutti con la testa alla sfida al Napoli di sabato pomeriggio. Per la Roma, che continua a dover far fronte a diversi infortuni, la gara del San Paolo – particolarmente delicata sotto il profilo dell’ordine pubblico tanto che per evitare qualsiasi possibile rischio la squadra non raggiungerà il capoluogo campano col treno e alloggerà a due passi dallo stadio – rappresenta un possibile trampolino di lancio anche per la successiva trasferta di Champions League. Un risultato positivo contro la formazione di Benitez, infatti, permetterebbe ai giallorossi di continuare la corsa verso lo scudetto e infonderebbe una bella dose di fiducia per la gara col Bayern Monaco. Fare punti col Napoli, però, sarà tutt’altro che semplice anche per la perdurante situazione d’emergenza della Roma che proprio non riesce a svuotare l’infermeria. Col Cesena si è fermato Astori (domani sarà sottoposto ad esami strumentali per verificare l’entità del risentimento muscolare alla coscia sinistra, ma di sicuro tornerà dopo la sosta), e Manolas è uscito dolorante per una botta al ginocchio che ancora oggi non gli ha permesso di allenarsi col resto dei compagni (solo fisioterapia). Il centrale greco, tuttavia, dovrebbe riuscire a stringere i denti ed evitare a De Rossi di ripiegare in difesa al fianco di Yanga-Mbiwa. Ancora out invece Maicon, alle prese con una seduta di lavoro personalizzata volta al completo recupero per la gara col Bayern. In attacco tornerà dal primo minuto Totti, mentre Destro – nonostante il mal di pancia per il poco spazio finora trovato («ragiono con la mia testa e prenderò le mie decisioni» lo sfogo dopo il Cesena) – tornerà ad accomodarsi in panchina. Per capire come scenderà in campo la Roma al San Paolo, comunque, bisognerà attendere la rifinitura in programma domani pomeriggio a Trigoria, al termine della quale i giallorossi partiranno per Napoli con un volo charter. La squadra, poi, alloggerà in un albergo nei pressi dello stadio e raggiungerà il campo a bordo di un pullman, scortata dalle forze dell’ordine. Si tratta infatti del primo confronto tra le due formazioni dopo i tragici scontri avvenuti nella Capitale prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, dello scorso 3 maggio, che culminarono con il ferimento a colpi di pistola di Ciro Esposito e poi con la sua morte in ospedale, dopo 53 giorni di agonia. Al termine della partita, la Roma lascerà il San Paolo sempre sotto scorta e rientrerà subito nella Capitale sempre con un volo charter. Le misure di sicurezza sono state decise per limitare le possibilità di contatto con la tifoseria azzurra, l’unica che sarà presente sugli spalti visto il divieto di vendita dei biglietti ai sostenitori giallorossi. La partita più attesa, purtroppo, non solo per quello che succederà in campo. A Napoli, la vigilia del derby del Sud con la Roma vive della mancata vittoria sull’Atalanta con il rigore sbagliato da Higuain nei minuti di recupero, ma è dominata soprattutto dal ricordo della sera del 3 maggio, dagli incidenti di Tor di Quinto e dallo sparo che uccise Ciro Esposito. Lo stop ai tifosi della Roma per la trasferta allenta la tensione ma si aspettano le mosse di quelli napoletani, dentro e fuori lo stadio, per capire quanto il percorso di riavvicinamento tra le due tifoserie sia praticabile in tempi brevi. In queste ore si sono succeduti gli appelli. A cominciare da quelli della mamma di Ciro Esposito, Antonella Leardi («Vorrei striscioni che parlano di pace negli stadi e di giustizia ma non di vendetta»), a quello del prefetto Vincenzo Panico, presidente della task force del Viminale per la sicurezza negli stadi, per «un abbraccio in campo tra Totti e Higuain», a quello dell’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe. «Diamo testimonianza della grande correttezza e compostezza che i tifosi del Napoli hanno espresso in questi ultimi anni, in casa e in trasferta – ha detto Sepe – Napoli già viene continuamente offesa e danneggiata nella sua immagine, a causa di una sparuta minoranza di delinquenti abituali e organizzati. Facciamo in modo da isolare e annullare ogni possibile forma di violenza, ignorando anche le provocazioni, per dire che Napoli è ben altro e non è affatto una carta sporca, ma una signora città sempre e in ogni manifestazione». A Napoli si preparano anche le misure di ordine pubblico: la squadra della Roma arriverà nel capoluogo campano in aereo (anche se le due città distano solo un’ora di treno) e si trasferirà in una località segreta in attesa del trasferimento al San Paolo. La preparazione tecnica degli azzurri va avanti nella fredda quiete di Castel Volturno. Dopo l’impegnativa serata di Bergamo, Rafa Benitez ha lavorato oggi per sgombrare la mente dei giocatori dalla delusione per le occasioni sprecate, puntando soprattutto sulla crescita del gioco che è stata confermata in casa dell’Atalanta. Dal campo arrivano buone notizie per Walter Gargano che oggi ha indossato per la prima volta in allenamento la maschera protettiva in carbonio preparata su misura per lui dal professor Giampaolo Tartaro, direttore del dipartimento di chirurgia maxillo facciale della Seconda Università di Napoli. La maschera protegge Gargano, operato allo zigomo, da colpi e l’uruguayano potrà essere regolarmente tra i convocati per sabato. Brutte notizie, invece, per Camilo Zuniga che non si è allenato ed ha svolto solo terapie per la distorsione al ginocchio e non sarà della partita. Britos è completamente recuperato e potrebbe partire titolare a sinistra al posto di Ghoulam. Davanti i big Hamsik-Callejon-Higuain con Insigne che dovrebbe partire titolare a sinistra.

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