Atac, dopo il pignoramento di 77 milioni il caso finisce in Procura. Marino: "L'azienda resiste in giudizio" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Atac, dopo il pignoramento di 77 milioni il caso finisce in Procura. Marino: “L’azienda resiste in giudizio”

L'amministrazione attacca anche Alemanno, ma l'ex sindaco si difende: "Non sanno di cosa parlano, noi impugnammo il lodo Cialone"

Il giorno dopo l’Sos per Atac, l’azienda di trasporto di Roma, a cui sono stati pignorati 77 milioni di euro in seguito a un contenzioso con Roma tpl, il sindaco di Roma Ignazio Marino e l’assessore ai Trasporti di Guido Improta vanno dal procuratore Capo di Roma Giuseppe Pignatone. L’attuale amministrazione ha già annunciato che l’azienda «resiste in giudizio» e non si spiega «perchè precedentemente non sia stata mai contestata la legittimità del ricorso al lodo e perchè la giunta guidata da Gianni Alemanno non abbia operato per ridurre i rischi economici per Atac». Il pignoramento notificato all’Atac è relativo ad un contenzioso attivato da Roma Tpl (il consorzio che gestisce il trasporto su gomma in periferia) e riguarda il servizio dal 2006 al 2010. Ora a detta del Campidoglio questo mette a rischio l’operatività del servizio. In passato «Atac ha promosso l’impugnativa del lodo – spiegano da Palazzo Senatorio -, senza tuttavia contestarne mai la legittimità, e la Corte d’Appello l’ha rigettata lo scorso 31 gennaio 2014. Nel frattempo la somma è lievitata fino a 115 milioni di euro. Nonostante la bocciatura della Corte d’Appello, questa amministrazione ha impugnato la sentenza davanti alla Corte di Cassazione, che deve ancora fissare l’udienza». Il presupposto? «Il contratto stipulato tra le parti secondo cui a decidere delle controversie sarebbe dovuto essere il Foro di Roma». «Ho deciso di consegnare al procuratore capo una memoria – riferisce Marino – per metterlo al corrente dell’intera vicenda. Riteniamo, infatti, che l’azione che stiamo conducendo noi ora a difesa delle risorse pubbliche dovesse essere intrapresa dall’amministrazione precedente, che invece per qualche motivo che noi non conosciamo non ha ritenuto opportuno avviarle. Coerenza avrebbe voluto che a partire dal 2009 si fosse iniziato a programmare il pagamento di quanto stabilito dal collegio arbitrale». Immediata la replica dell’ex sindaco Gianni Alemanno: «Il sindaco Marino non sa di cosa sta parlando. Lo informo che la nostra amministrazione ha impugnato il lodo davanti al tribunale civile che purtroppo c’ha dato torto attraverso una sentenze della corte d’appello competente per giudicare sui lodi arbitrali. Se oggi siamo in questa situazione non è per nostra inerzia ma perchè la magistratura civile ha emesso una sentenza. Informo poi il sindaco Marino che non abbiamo messo in bilancio la somma relativa al risarcimento per il semplice fatto che il contenzioso risale ad un contratto del 2005 e quindi attiene alla gestione commissariale che si è insediata nel 2008. Nè noi all’epoca nè oggi l’amministrazione comunale può e deve rispondere in solido di queste somme che Atac deve ottenere dal commissario di governo».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login