Alitalia, a Fiumicino tra i lavoratori licenziati: “Rabbia e amarezza”. Il garante convoca i sindacati
L'accusa: "Abbiamo scoperto solo ieri mattina, da casa, che il nostro account aziendale era stato disattivato. Prima nessuno ci aveva avvertiti"
– Rabbia ed amarezza. Questo il clima che si respira questa mattina, all’aeroporto di Fiumicino, davanti alla palazzina del centro addestramento Alitalia dove sono radunati una cinquantina di addetti della compagnia, del settore movimento carico bagagli, convocati per ricevere le lettere di mobilità. Un dispositivo della polizia controlla la situazione, comunque tranquilla, ma i sentimenti di sconcerto tra i lavoratori sono evidenti. «C’è rabbia- affermano due ormai ex capi squadra, rispettivamente da 20 e 28 anni in azienda- gli operai, quelli che hanno sempre mandato avanti la compagnia, vanno a casa. Abbiamo dato tutto all’azienda e questo oggi è il risultato. Abbiamo scoperto solo ieri mattina, da casa, che il nostro account aziendale era stato disattivato. Prima nessuno, nè azienda nè sindacati, ci ha messo al corrente. Abbiamo tutto il vestiario negli armadietti che dobbiamo ritirare. Futuro? Parlano di ricollocamento ma sinceramente non sappiamo in che confidare». Un altro collega: «È stata la premura ieri solo di un collega tecnico di gestione che, alle 6, ci ha telefonato e messo al corrente della disattivazione del badge aziendale, evitandoci di farci venire in aeroporto e l’umiliazione toccata invece a quei colleghi che l’hanno appreso proprio direttamente alla postazione di lavoro».Tra i lavoratori circolano anche forti perplessità sul «criterio di anzianità per le procedure di mobilità e che non è stato rispettato». «Provo vera tristezza – racconta Marco, di Roma, addetto nel movimento carico – buttato fuori dopo 11 anni dal giorno alla notte, senza preavviso e motivazioni: la circostanza più amara è che noi veniamo mandati via ma ieri sono stati assunti 150 stagionali al posto nostro; ho appreso del licenziamento quando mi sono accorto ieri che il profilo aziendale e la mail erano stati disattivati. Poi, per grazia dei nostri capi, ho ricevuto una telefonata all’ora di pranzo che mi riferiva che ieri era l’ultimo giorno e di non presentarmi questa mattina perchè avrei avuto il badge aziendale disattivato. Prima di ieri non avevo saputo nulla. Si parla di qualche reintegro in società esterne ma non si sanno nè le tempistiche, nè le modalità, nè le tipologie di contratto: ci sentiamo abbandonati dai sindacati e dall’azienda. Ora 994 famiglie sono per strada». «Una nostra delegazione – conclude – ha raggiunto un accordo con i responsabili dell’azienda per essere ricevuti questa mattina 10 alla volta, anzichè singolarmente o pochi alla volta, per la ricezione delle lettere di mobilità. È una modalità che preferiamo». L’Autorità di garanzia per gli scioperi ha convocato domani in audizione alle ore 10.30 i rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, UglTrasporti, Usb e Cub con riferimento alle manifestazioni del personale addetto alla movimentazione bagagli a Fiumicino che, lo scorso agosto, hanno creato gravi disagi alla regolarità del trasporto aereo e agli utenti. L’audizione – precisa una nota – rientra nel procedimento di valutazione per l’accertamento della sussistenza di profili sanzionatori nei confronti dei sindacati.All’aeroporto di Fiumicino prosegue l’azione di Alitalia per riavviare i bagagli in transito rimasti bloccati a terra ieri, circa 1.500, dopo l’agitazione al Net, il sistema automatizzato di smistamento, tornato dal primo pomeriggio di ieri pienamente operativo. Già alcune centinaia di bagagli sono state già riavviate, in aereo, a destinazione. L’obiettivo confermato, al ritmo di lavoro intrapreso grazie anche al supporto della task force di Adr, attivata su richiesta di Alitalia dalle 13.30 di ieri, è quello di poter smaltire tutte le giacenze entro la giornata di oggi e tornare alla piena normalità operativa.
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