Atac, conti al capolinea dopo i pignoramenti: a rischio i bus. Ma entro domenica apre la Metro C | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Atac, conti al capolinea: a rischio i bus, interviene il Campidoglio. Ma entro domenica apre la Metro C

Panico dopo il pignoramento dei conti, risorse recuperate dal bilancio. Intanto la Regione firma per il via libera alla terza linea metropolitana

– «Oggi gli uffici della Regione Lazio, visto il parere positivo contenuto nella Relazione conclusiva della Commissione di Sicurezza/Agibilità e ponendo una serie di prescrizioni all’Esercente (Atac), hanno firmato il decreto per l’apertura al pubblico esercizio della Metro C nella tratta Monte Compatri/Pantano-Parco di Centocelle». Lo rende noto la Regione Lazio in un comunicato.

I conti Atac al capolinea dopo un pignoramento di 77 milioni sui conti già in rosso dell’azienda. E al capolinea rischiano di restare anche i bus destinati al trasporto pubblico della Capitale. Il Campidoglio corre ai ripari stanziando proprio 77 milioni a garanzia del pignoramento ma per il sindaco Ignazio Marino il rischio blocco delle vetture resta concreto. L’assessore ai trasporti Guido Improta è diretto e duro: «Roma Tpl (l’azienda che ha chiesto l’esecutività del provvedimento, ndr) ha fatto un’azione politica più che contabile con l’intento di mettere in difficoltà il Comune di Roma». La vicenda risale al 2009 e fa riferimento ad un contenzioso tra Atac e Consorzio Roma Tpl, che gestisce le linee di periferia della Capitale, circa il servizio reso dal 2006 al 2010. Ora si attende il responso del Tribunale per capire se accetterà di attribuire il pignoramento ai fondi comunali piuttosto che ai conti già disastrati dell’Atac. «Si tratta di un debito che impropriamente è stato attribuito ad Atac – sostiene l’assessore Improta – si sarebbe dovuto agire nei confronti del Comune di Roma. L’atto di oggi consentirà ai legali di Atac di andare in Tribunale e chiedere di liberare dal vincolo del pignoramento i conti correnti di Atac. Ma c’è il fattore tempo che non è secondario: noi non sappiamo quando il Tribunale ascolterà i legali di Atac e se accetterà di ricondurre solo ai fondi del Comune di Roma il pignoramento. Quindi non siamo ancora in condizione di dire che con questo provvedimento il servizio non sarà interrotto». Secondo Improta il consorzio Roma Tpl ha attivato «in maniera sconsiderata» la procedura. «Si è voluto mettere in difficoltà non tanto Atac quanto il Comune di Roma. Personalmente ritengo che sia un atto che ha una valenza politica: evidentemente si è ritenuto di aumentare il livello di scontro con l’amministrazione di Roma Capitale -spiega- Questo atto arriva da un fornitore di Roma Capitale che ha agito in maniera legittima ma, probabilmente, o non ha valutato sufficientemente le conseguenze determinate dal suo atteggiamento oppure ha fatto prevalere gli interessi legittimi della sua azienda rispetto agli interessi pubblici». Già il 30 ottobre il Campidoglio, dopo la notizie del pignoramento, aveva parlato della «continuità aziendale di Atac a rischio» e il giorno dopo sindaco e assessore si erano rivolti anche al procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone. Il rischio per Atac è altissimo. Proprio la scorsa settimana è stato presentato un piano industriale lacrime e sangue con la ricaduta immediata di un aumento del costo degli abbonamenti, il taglio di alcune linee periferico, l’aumento di ore di guida per gli autisti e una previsione di risanamento per il 2016. Una previsione che senza i 77 milioni potrebbe slittare. È passato poco meno di un mese e la bufera e le polemiche per lo stop all’inaugurazione sembrano ormai alle spalle. Per ora non c’è ancora una data ufficiale, ma è possibile che il giorno della apertura del primo tratto della metro C sia domenica 9 novembre. Per quella tratta che va da Pantano a Centocelle «abbiamo avuto le autorizzazioni, abbiamo chiuso tutto. Il sindaco, che darà l’ufficialità, ha detto che si tratta di giorni», fa sapere l’assessore ai Trasporti di Roma Guido Improta. Ma per ora dal Campidoglio nessuno si sbilancia. Dallo slittamento della data annunciata dell’11 ottobre a causa della mancata autorizzazione della commissione sicurezza del ministero dei Trasporti, non è passato nemmeno un mese. Quel giorno di ottobre la commissione ministeriale aveva ritenuto di non poter rilasciare il nulla osta per l’apertura, in attesa di nuovi documenti da verificare e ulteriori prove sul campo da effettuare. A quel punto Marino, arrivato persino ad «occupare fisicamente» la la sede della Direzione generale che si occupa delle autorizzazioni per il Tpl per ottenere il verbale, aveva chiesto la convocazione ad oltranza della commissione. Da allora ci sono stati riunioni, sopralluoghi sul campo, esami sul personale Atac, ed oggi l’assessore Improta annuncia: «La metro è aperta, le autorizzazioni le abbiamo avute, abbiamo chiuso tutto: commissione sicurezza commissione agibilità, Ustif, abilitazione dei dipendenti. L’ufficialità la dà il sindaco, che ha detto che si tratta di giorni…». Solo la scorsa settimana lo stesso Improta aveva definito una «certezza» l’apertura del primo segmento della terza linea metropolitana di Roma nella settimana dal 2 al 9 novembre. Il sindaco quel giorno, con ogni probabilità, inaugurerà la nuova metro ma senza cerimonie ‘in pompa magnà. «C’è poco da festeggiare – spiega chi gli è vicino -, in quanto si tratta di di un’opera che doveva essere consegnata ai romani già tanto tempo fa. Questa amministrazione ha ripreso in mano quello che in passato era diventato un caso nazionale». Se saranno confermate le previsioni di Improta, considerando che il primo cittadino giovedì e venerdì sarà fuori Roma – per la precisione a Milano per partecipare ad un incontro dell’Anci – è molto probabile che la Pantano-Centocelle aprirà nel week-end. «Lo annuncerò quando salirò sul treno – risponde ancora oggi Marino -. Spero a breve».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login