La Lazio cala il poker al Cagliari, ma con fatica. Pioli: "Terzo posto? Vogliamo l'Europa" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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La Lazio cala il poker al Cagliari, ma con fatica. Pioli: “Terzo posto? Vogliamo l’Europa”

Sembrava tutto facile per la Lazio, che va al riposo avanti di tre gol (a zero), ma rischia di farsi rimontare dal Cagliari, prima di calare il poker del 4-2 finale. Emozioni e gol all’Olimpico, fra due squadre che decidono di affrontarsi senza appigli tattici – com’è nella natura dei loro allenatori, Pioli e Zeman – ma con il solo obiettivo di ottenere il massimo. La Lazio aveva nel mirino il terzo posto detenuto dalla Sampdoria, il Cagliari la necessità di tirarsi fuori dalla zona più tormentata della classifica. Va detto che i sardi hanno giocato con la disinvoltura di una grande e hanno avuto il merito di mandare in campo dall’inizio nove italiani. La Lazio può tirare un sospiro di sollievo, per lo scampato pericolo, e sorride per i sei risultati utili consecutivi (cinque vittorie ed un pari, a Verona): i ‘cuginì della Roma distano solo tre punti, la zona Champions non è più un bel sogno, da stasera è anche meno proibito. Il Cagliari aveva dato l’impressione di essere rimasto in capo per soli 7′, il tempo intercorso fra il fischio d’inizio di Del Bello e l’1-0 di Mauri, tuttavia i rossoblù erano apparsi troppo arrendevoli per la loro natura di squadra abituata a non mollare mai. Ha fatto (quasi) tutto la Lazio, con il suo 4-3-3 speculare a quello degli avversari, in grado di garantire determinati impulsi offensivi e di assicurare pericolosità alla manovra. La differenza, come sempre, la fanno gli uomini-gol e i biancocelesti possono permettersi il lusso di schierare un certo Klose che, quando vede la porta, diventa infallibile. Ma non solo: stasera ha indossato anche i panni di ispiratore della manovra, come sul primo gol. Il Cagliari soffre a destra le scorribande di Candreva e riparte con estrema difficoltà. Emblematico il gol del 3-0, con Lulic che ruba il pallone a un avversario e innesca Klose. La Lazio preso subito in mano il comando delle operazioni e al 5′ il duo Biglia-Candreva fa le prove generali del gol, Cragno si salva. L’1-0 è rimandato di 2′ e lo sigla Mauri, dopo che Klose avvia l’azione e la finalizza con la complicità di un tocco di testa di Lulic. Il Cagliari accusa il colpo e va in confusione, la Lazio – dopo che Sau si è fatto fermare in uscita da Marchetti – cerca di chiudere al più presto i conti e ci riesce fra il 25′ e il 26’, allorchè Klose firma la prima doppietta in campionato. Il tedesco sul 2-0 avvia l’azione, serve sulla destra Candreva che crossa dalla parte opposta per Lulic che, di testa, mette il pallone sui piedi di Klose, per un gol facile, facile. Passano 60« e Klose riceve ancora da Lulic, che ruba un pallone nella trequarti del Cagliari, e batte Cragno con la complicità della deviazione di un difensore. Cagliari al tappeto? Neanche a parlarne. I sardi rientrano in campo con il fuoco dentro e costringono la Lazio nella propria area, ma soprattutto l’impacciato Braafheid a deviare nella porta di Marchetti un pallone vagante a pochi dalla linea. I sardi potrebbero riaprire il match, dopo che Lulic fallisce il 4-1, ma Ibardo viene fermato da Marchetti in uscita e Crisetig calcia in curva sud. Lo stesso Ibarbo, prima di farsi espellere per un fallo di reazione su Lulic, fallisce l’impatto con il pallone a pochi passi dalla porta. Nel finale il Cagliari riapre tutto con un gol di Joao Pedro, che insacca da pochi passi su assist di testa del nuovo entrato Benedetti, ma ci pensa Ederson ad archiviare la pratica.  Nel monday night è festa del gol all’Olimpico, ma a sorridere è la Lazio che grazie al 4-2 sul Cagliari aggancia la Samp al terzo posto. «La classifica la guarderemo e commenteremo più avanti. Noi siamo stati chiari, e pochi sono stati chiari come noi: l’obiettivo è tornare in Europa – ripete il tecnico Stefano Pioli – I grandi obiettivi si raggiungono a piccoli passi. La sosta di Natale guarderemo la classifica più o meno a metà campionato. Non è mai successo che i campionati si decidano a novembre. Tutto passa attraverso il lavoro costante, dobbiamo crescere. Abbiamo grandi mezzi, ma possiamo migliorare tanto. Questa partita ci ha regalato un’altra lezione: quando abbiamo calato la concentrazione, siamo andati in difficoltà contro un avversario pericoloso». Protagonista Miroslav Klose, autore di una doppietta. «Sono qui da tre anni – dice il tedesco a Sky – vedo come lavoriamo, oggi volevamo arrivare al terzo posto e ci siamo riusciti. Noi guardiamo partita per partita, è importante raggiungere i primi cinque posti, ora siamo terzi e vogliamo rimanerci». Era stato più cauto, prima del match, il ds Igli Tare: «I numeri dicono questo, ma è prematuro parlarne adesso – avverte – Sarà una dura battaglia da qui alla fine del campionato. Klose? È un giocatore di grande esperienza. La sua presenza fuori e dentro dal campo è importantissima». «Rimaniamo coi piedi per terra – aggiunge il patron Claudio Lotito a Mediaset – Quando il periodo non era dei migliori ci siamo rimboccati le maniche sapendo di aver allestito una squadra competitiva. Alla base ci deve essere sempre umiltà e tanto spirito di sacrificio e determinazione. Oggi abbiamo avuto tante occasioni per chiudere il match: il calcio è strano, non bisogna mai abbassare la guardia. Allo stadio si è ricreato un bel clima, questi risultati sono arrivati anche grazie ai tifosi. La squadra ha una spinta e una motivazione in più. La Roma? Non penso a quello che fanno gli altri». Si rammarica l’allenatore dei sardi, Zdenek Zeman: «Abbiamo giocato con la Lazio che è terza, non ultima. Abbiamo regalato il primo tempo, si vede che i miei giocatori sono abituati ad andare a letto alle nove. Poi nel secondo tempo ci siamo svegliati, abbiamo messo la Lazio in crisi, e siamo andati vicini al 3-2. Poi con uno in meno è difficile giocare anche se ci abbiamo provato. L’espulsione di Ibarbo? Ha preso un fallo da dietro e cercava di liberarsi forse si è liberato un pò troppo».

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