Champions, per la Roma un'altra sconfitta contro il Bayern. Garcia: "Destino nei nostri piedi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Champions, per la Roma un’altra sconfitta contro il Bayern. Garcia: “Destino nei nostri piedi”

– Rudi Garcia ha rivoltato la Roma come un calzino per provare a farla riemergere dall’incubo dell’1-7 dell’Olimpico. Ed alla fine pensa di aver raggiunto l’obiettivo minimo, nonostante i tedeschi abbiano vinto ancora, anche se ‘solò 2-0. «Abbiamo cancellato l’immagine che avevamo dato all’andata, i ragazzi hanno fatto la gara che mi aspettavo e li ringrazio – dice il tecnico francese – sono fiero di loro. Poi è importante che siamo ancora secondi nel girone dopo le due gare con il Bayern. Se qualcuno me lo avesse detto non gli avrei creduto. Il destino è ancora nei nostri piedi». «Il Bayern è una squadra forte ma noi abbiamo avuto un buon atteggiamento, non solo tattico, anche mentale – ha proseguito – Peccato per i loro due gol perchè non hanno avuto tante occasioni, mentre noi avremmo potuto segnare ma ci siamo trovati davanti il miglior portiere del mondo». Daniele De Rossi, come sua abitudine, non si nasconde. In campo ha corso per 90 minuti, fuori rende merito agli avversari: «Ce l’abbiamo messa tutta – dice ai microfoni Sky – l’abbiamo affrontata diversamente rispetto all’andata, abbiamo ammesso che loro sono più bravi e abbiamo preso le contromisure ma non è bastato, anche se abbiamo fatto una figura diversa. I primi tempi con Bayern e Napoli sono episodi, perchè questa squadra ha abituato a ben altre prestazioni: quella di stasera era una partita impossibile e si riparte da domenica, che forse è ancora più importante. Non dimentichiamo che ci mancano giocatori fondamentali, ma è riduttivo parlare di loro, l’organico è forte anche così e può fare un grandissimo campionato». Onesto Nainggolan: «Il contatto con Neuer? Avevo calcolato male il lancio e cercavo di saltarlo. Ma comunque non è rigore. Abbiamo giocato cercando di non prendere una batosta come all’andata. Siamo ancora secondi nel girone, va bene così». E Guardiola? Non si accontenta: «Nel primo tempo siamo stati lenti, nella ripresa abbiamo attaccato meglio lo spazio. Ma abbiamo sempre avuto il controllo della partita. Dopo il 7-1 era normale che la Roma si volesse proteggere un pò di più. L’importante è che siamo qualificati agli ottavi, la brutta notizia è l’infortunio di Alaba (distorsione ad un ginocchio, ndr), un giocatore molto importante per noi, che può ricoprire tanti ruoli. La Roma? Dipende ancora da loro, e questa è la cosa più importante. Gli mando un grande in bocca al lupo». Certe ferite faticano a rimarginarsi, soprattutto se un avversario impietoso continua a cospargerle di sale. Dopo il 7-1 di due settimane fa all’Olimpico, la Roma in casa del Bayern ha comunque provato a guardare avanti, fare la sua partita, superare quel tracollo. C’è riuscita solo a tratti, tradita da qualche imprecisione. Ma soprattutto dalla forza della squadra magistralmente guidata da Pep Guardiola. Il 2-0 conferma che i bavaresi restano di un altro pianeta per qualità ed intensità di gioco. Eppure, soprattutto con il gran tiro da fuori di Nainggolan nei minuti finali (strepitosa risposta di Neuer), i lupi di Rudi Garcia avrebbero potuto lasciare il segno all’Allianz Arena. Il Bayern vince il girone E ed approda agli ottavi di Champions con due turni di anticipo. La Roma resta pienamente in corsa per il secondo posto grazie al successo del Cska di Mosca a Manchester sul City (2-1). Garcia rivoluziona la Roma, rinforza il centrocampo con Florenzi e schiera Iturbe alle spalle di Destro. Partono in panchina Totti, Pjanic e Gervinho. Sorpresa anche tra i pali, dove Skorupski sostituisce De Sanctis. Guardiola deve rinunciare all’ «incubo» giallorosso Arjen Robben (virus intestinale), al suo posto Goetze completa l’attacco con Lewandowski e Ribery. Thomas Mueller si accomoda tra le riserve. La Roma parte bene, tatticamente ordinata, aspettando l’occasione per ripartire in contropiede. Passato il quarto d’ora il Bayern aumenta però l’intensità, causando i primi affanni nella retroguardia avversaria. I bavaresi si spingono avanti con 7-8 uomini alla volta, velocissimi a far girare la palla. Assente Robben, sfruttano la velocità di Alaba, che agisce da ala aggiunta. E proprio da una sua triangolazione con Ribery, sulla fascia sinistra, al 38′ il Bayern passa in vantaggio con la rete del n.7 francese. Al 20′ la migliore occasione della Roma, sui piedi di Destro ben lanciato da Florenzi. Ma l’attaccante si impappina e Bernat ha tempo per recuperare. Al 21′ e 22′ Skorupski aveva respinto (con qualche difficoltà) un diagonale di Goetze e parato una conclusione di Lahm. Ancora Florenzi (tra i migliori) al 25′ innesca Nainggolan. Il centrocampista cerca di saltare Neuer e finisce a terra, reclamando il rigore. Il replay dà ragione all’arbitro Cakir che aveva lasciato proseguire. La ripresa è più sofferta per la Roma che fatica ad uscire dalla sua metà campo. Alaba continua ad imperversare ed al 7′ (di testa, alto di poco) l’austriaco sfiora il 2-0. Florenzi, già acciaccato (distorsione alla caviglia destra nel primo tempo) deve uscire. Entra Pjanic. Al 19′ il Bayern raddoppia con Gotze, bravo a sfruttare il cross dalla sinistra di Lewandowski. I tedeschi restano brillanti, il loro pressing è asfissiante, sempre teso a rubare palla e ripartire all’attacco. Iturbe lascia il posto a Gervinho che all’84 impegna Neuer (fino ad allora praticamente spettatore) da vicino. Palla a Nainggolan fuori area e gran botta che il portiere devia in tuffo. Non per caso è nell’elenco dei candidati al Pallone d’Oro.

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