Imprese, Stirpe: "In 5 anni oltre 7mila aziende fallite: da Civitavecchia a Fiumicino infrastrutture vecchie" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Imprese, Stirpe: “In 5 anni oltre 7mila aziende fallite: da Civitavecchia a Fiumicino infrastrutture vecchie”

– «I numeri parlano chiaro: negli ultimi cinque anni sono fallite oltre 7.100 imprese nel Lazio e il trend negativo sembra proseguire. Dall’inizio dell’anno sono stati rilevati 1.164 casi di default, l’11% delle crisi aziendali italiane. Dal 2008 le industrie manifatturiere si sono ridotte di un quarto mentre le aziende di servizi sono cresciute del 13%». Lo ha detto il presidente di Unindustria Maurizio Stirpe durante l’assemblea dell’associazione. «Questa nuova conformazione, che ha aiutato il Lazio a trasformarsi e ad attenuare gli effetti della crisi, non è stata in grado di contenere la perdita di valore che solo l’industria manifatturiera sa generare – ha continuato -. Lo dimostra la riduzione del 5,8% del PIL registrata dall’inizio della recessione. La disoccupazione viaggia sullo stesso binario: tra il 2008 e il 2013 è aumentata di quasi 5 punti percentuali. In questo quadro a tinte scure, merita una particolare riflessione l’export, sceso del 2% nel 2013 fino al -3% dei primi sei mesi di quest’anno. Un’inversione di tendenza rispetto al trend precedente che apre un nuovo capitolo sulle criticità dell’economia regionale». «La visione ideale di connessione ed integrazione dei territori, tuttavia, non può prescindere dal collegamento degli stessi attraverso una adeguata dotazione di infrastrutture». Lo ha detto il presidente di Unindustria Maurizio Stirpe durante l’assemblea dell’associazione. «In primo luogo l’ampliamento dell’Aeroporto di Fiumicino indispensabile per avere un hub intercontinentale. In secondo luogo il rafforzamento ed il completamento del sistema di infrastrutture del Porto di Civitavecchia. Occorre, poi, con riferimento alla rete dei trasporti su strada, procedere al completamento della Orte Civitavecchia, fondamentale per riconnettere il litorale con l’asse Orte Cassino – ha continuato -. Infine, non posso non citare l’importanza della Roma Latina e della Cisterna Valmontone che, oltre a consentire il decongestionamento del quadrante sud-ovest del GRA, contribuirebbero a ricongiungere il nord ed il sud della nostra costa regionale. Vogliamo fortemente la realizzazione di queste opere e crediamo nella loro cantierabilità».

email

Una risposta a Imprese, Stirpe: “In 5 anni oltre 7mila aziende fallite: da Civitavecchia a Fiumicino infrastrutture vecchie”

  1. Francesco Totino 13 novembre 2014 a 16:04

    In Italia si sono accavallate due crisi : una è straordinaria .. ma prevedibile per chi si intende di finanza internazionale causa lo squilibrio che hanno creato i nuovi strumenti finanziari e derivati e che si è poi espressa attraverso i mutui “Sub Prime” in USA e poi in tutto il mondo ; la seconda crisi è strutturale e tutta Italiana ed è il risultato di errori creati dalla politica in Italia che ha praticamente reso il nostro paese fragile dal punto di vista economico e lo ha depauperato di una struttura sociale competitiva e che quindi più di altri paesi ha risentito anche della crisi internazionale .

    Il problema quindi è molto serio in quanto per far risollevare il nostro paese non bastano le manovre economiche convenzionali ( fisco, lavoro, incentivazioni e via dicendo) che non attecchiscono più o meglio attecchiscono molto meno che in altri paesi ( causa il depauperamento e la debolezza del sistema appunto ) .. e quindi continuiamo a perdere competitività, ma occorrono profonde e incisive azioni per non dire rivoluzioni per estirpare le cause che hanno originato il malessere, bonificare il marcio che si pervade i nodi del sistema e rendere quindi efficaci le manovre convenzionali di Politica Economica .

    Queste azioni straordinarie e molto incisive devono andare a sanare in primis il sistema della Pubblica Amministrazione ( il bubbone si annida li e li occorre intervenire e operare … Enti locali, Municipi, Comuni , Regioni, Sanità, Ministeri ), il sistema del credito, il sistema delle lobbies , il sistema delle corporazioni che pervadono di clientelismo e asfissiano qualsiasi tentativo di emersione di nuove leve, di nuove aziende e anche di nuove idee e “last but least” ovviamente.. il sistema politico . Abbiamo vissuto per anni intorpiditi dal benessere che ci è stato regalato dai nostri “vecchi” senza rendersi conto che piano piano la mala politica, la malversazione , la corruzioni e il clientelismo succhiavano tutta la linfa vitale necessaria per consentirci di stare “manzi” e essere competitivi .. come dicono i nostri manager più bravi . Ora siamo arrivati al punto di rottura che la crisi internazionale ha soltanto anticipato … ci saremmo arrivati comunque .

    Quindi la Politica Economica o Politica in generale affinchè sia efficace in Italia dovrebbe oltre che guardare a manovre economiche macro .. anche e soprattutto dovrebbe attuare azioni micro a livello locale ( Comuni , Enti , Province , Regioni …) e settoriale ( Sanità, lobby e corporazioni) oltre che ripulirsi adeguatamente e senza esitazione di tutta l’infezione che la pervade ( legge anticorruzione e derivate, selezione classe dirigente, voto scambio. ) . Occorre stabilire un criterio di valutazione del personale politico negli incarichi Istituzionali ( se sbagli gestione non solo vieni sostituito immediatamente ma laddove esiste un a responsabilità penale paghi pecuniaramente il danno arrecato) cosi come succede nella gestione aziendale privata . Occorre cominciare a pensare anche a delle “Class Actions” rivolte a singoli politici di ogni tipo e livello per di risarcimento dei danni arrecati alla comunità con effetto anche a ritroso . Il politico è stato immune fino ad oggi di ogni responsabilità di gestione politica … troppo comodo !! ..occorrono riforme che consentano un maggiore capacità e professionalità nella gestione della comunità che tu amministri a cominciare dai Municipi e Comuni . Il voto non è stato garanzia di selezione ne di classe dirigente e ne di classe politica .. anzi ha portato il paese alla inefficienza e allo sfascio. e cosi sono state le corporazioni e filiere di amicizia e di potere .

    Per quanto riguarda l’influsso negativo proveniente reiteratamente dall’ estero.. esso è dovuto essenzialmente alla mancanza di coordinamento mondiale delle politiche finanziarie . Qui per sanare la situazione occorre prima di tutto un accordo tra tutti i Capi di Stato per abolire i Paradisi Fiscali .. Tutti nessuno escluso … e poi fare rispettare le regole che già ci sono .. magari migliorandole .. Anche qui la responsabilità è tutta politica. vedi riflessione sui partiti :http://economicsandpolicy.blogspot.it/2012/06/per-tornare-crescere-occorre

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login