Multagate, Marino abbandona la teoria del complotto. Ma la Panda rossa pizzicata in divieto | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Multagate, Marino abbandona la teoria del complotto. Ma la Panda rossa pizzicata in divieto

Passano i giorni, si riunisce la maggioranza, si prova a buttare acqua sul fuoco ma non c’è pace sulla Panda rossa di Ignazio Marino. Anzi, il problema adesso è pure raddoppiato. Due macchine, una Panda rossa e un’auto bianca, tutte e due riconducibili al sindaco e parcheggiate in divieto di sosta. A lanciare l’ennesima gatta da pelare per il Campidoglio, il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori del gruppo misto. «Ieri abbiamo fatto una manifestazione per i Marò a Montecitorio – racconta Santori – e poi siamo andati in zona Sant’Eustachio dove abbiamo visto verso le 22.40 una macchina bianca con dentro il sindaco. Siamo arrivati là e abbiamo visto che saliva a casa. A questo punto abbiamo notato, in via di Santa Chiara, la famosa Panda rossa del sindaco in sosta vietata: tra l’altro c’era un cartello ben visibile che specificava come il divieto fosse permanente. Poi, abbiamo visto l’altra macchina bianca, con cui era arrivato Marino, in piazza dei Caprettari, parcheggiata su uno stallo per i disabili». Il consigliere ha quindi chiamato i vigili urbani «ma dopo una mezz’ora è stata spostata in fretta e furia la Panda, mentre l’altra macchina bianca subito dopo. Quando sono arrivati i vigili non c’erano più. La scena è stata ripresa dalle Iene». Intanto sono stati disposti dalla procura e saranno eseguiti dalla sezione reati informatici del Nucleo Investigativo dei Carabinieri ulteriori approfondimenti finalizzati a ricostruire il caso delle multe notificate al sindaco Marino. Gli esperti dovranno ricostruire tutti i passaggi della presunta intrusione nel sistema informatico denunciata dal sindaco. Il pm Nicola Maiorano, titolare dell’inchiesta, procede per accesso abusivo a un sistema informatico. Ieri l’opposizione in Campidoglio ha sostenuto che non esiste nessuno hacker, mentre la maggioranza, in serata, ha riconosciuto che c’è stato un errore amministrativo sul rinnovo del permesso di accesso alla Zona a traffico limitato.(

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