L'amore è un gambero, torna a teatro Riccardo Rossi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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L’amore è un gambero, torna a teatro Riccardo Rossi

Se l’amore fosse un animale, camminerebbe all’indietro: mercoledì 19 Riccardo Rossi torna al Teatro dei Satiri di Roma con lo spettacolo «L’amore è un gambero». «Il motivo – dice l’attore romano classe ’62 – è il più lusinghiero di tutti, la stagione passata è andata benissimo». Sarà perchè l’argomento – l’amore appunto – non passa mai di moda, sarà anche, secondo Rossi, perchè il pubblico si ritrova nella sua interpretazione del rapporto di coppia: «L’uomo non riesce a gestire un sentimento così forte, così complicato, e delega tutto alla donna. È proprio un fatto genetico. Io riprendo in chiave ironica le teorie di Desmond Morris. L’uomo vuole tenere tutto sotto controllo, ha paura di abbandonarsi all’amore, così come alla morte. La donna non ha paura della morte, perchè dà la vita». Insomma, la specie femminile sarebbe titolare di una sorta d’innata superiorità per affrontare le guestioni importanti: «E allora delega all’uomo la bassa manovalanza. Voi d’altronde andate in paranoia per le piccole cose… ‘Caro, la lampadina, oddio cosa facciamo adesso?’. Per questo, in un rapporto ideale, l’uomo dovrebbe essere sempre un pò più vecchio della donna: altro che toy boy, almeno deve poter contare sull’esperienza». Lo spettacolo, spiega l’attore, ripercorre le fasi classiche di ogni relazione sentimentale prendendo spunto in parte da esperienze autobiografiche, in parte da quelle degli amici: «Mi accorgo che il matrimonio che viene meglio è il secondo, all’inizio si fanno un sacco di errori. Io sono l’unico scapolo, ce ne vuole uno in ogni compagnia: meglio, sono rimasto in attesa di fare il primo errore». Trucchi per rendere duratura un’unione, comunque, non ce ne sono («Solo la pazienza e saper guardare avanti»). Anche perchè l’amore eterno, diciamocelo, non esiste: «L’amore finisce. Quello che dura di più è quello del passato. Io dico sempre che le donne più adatte a stare a fianco a un uomo sono le ex, almeno conoscono già tutti i difetti. L’ideale sarebbe recuperare le vecchie cotte». Programmi futuri? Almeno per ora niente più trasmissioni di cucina (dopo la conduzione su Dove Tv di «Conosco un posticino» e la partecipazione a «Fuochi e fiamme» su La7d), anche se, confessa Riccardo Rossi, non gli dispiacerebbe fare «Per un pugno di libri». Da marzo invece tornerà sulla scena con un nuovo film, per la prima volta nei panni di regista. Ancora è presto, però, per rivelare di che si tratta: «Sarà una commedia sentimentale, dico solo che parlerà di un altro tipo di amore, quello di un padre per la propria figlia». L’esperienza dietro la macchina da presa è stata entusiasmante: «Fare il regista è il mestiere più bello del mondo, quando lo capisci non vuoi più fare l’attore». D’ora in poi dirigerà e basta, allora? «No, perchè alla fine al richiamo del palcoscenico non si può resistere».

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