Teatro Actl, lo spettacolo dal vivo invade il Lazio
– Il coinvolgimento di 50 comuni, 32 teatri (di cui 16 con le stagioni in abbonamento) e 140 compagnie; e poi più di 400 recite, la partecipazione di 1000 lavoratori dello spettacolo, una previsione di oltre 100 mila spettatori e un investimento di 1,5 milioni di euro per i cachet artistici. Sono questi i numeri della stagione 2014-2015 che l’ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio ha preparato per rispondere alla richiesta di cultura nella regione. Un progetto complesso e multidisciplinare che, coniugando teatro, danza e musica, cerca di avvicinare la cultura ai cittadini, stimolando un consumo attivo e partecipato: «Il lavoro di ATCL incontra il mio sogno: portare un teatro in ogni piazza perchè il teatro è l’ultimo luogo sacro, che ci salva dall’isolamento ed è luogo di condivisione di bellezza e di cultura», ha dichiarato Lidia Ravera, assessore alla cultura della Regione Lazio, questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione. Non solo i nomi affermati presenti nella stagione di prosa (da Giuliana De Sio a Massimo Ranieri, da Leo Gullotta a Christian De Sica) ma anche il grande spazio offerto a giovani talenti e realtà innovative, tra rassegne, performance, eventi e focus sui linguaggi della contemporaneità. Tra le iniziative, «Sentieri d’ascolto», per incentivare le nuove drammaturgie e la sperimentazione, «Piccoli sentieri», percorsi didattico – divulgativi per giovani e scuole, «Piccoli comuni», dedicato ai comuni sotto i 3000 abitanti, la Residenza Culturale a Montalto di Castro, un luogo sempre aperto e abitato da artisti, associazioni e cittadini, e il progetto europeo Inhabitants. In un’ottica che vede lo spettacolo dal vivo come elemento fondante per valorizzare e rendere fruibile il patrimonio storico, artistico, culturale di un territorio, ATCL si pone dunque come un organismo in grado non solo di distribuire cultura ma di svolgere un’attività di programmazione integrata, con un’offerta capillare e «decentrata» rispetto a Roma.
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