I ragazzi raccontano le periferie con un tema: "Un ciliegio il nostro Colosseo" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

I ragazzi raccontano le periferie con un tema: “Un ciliegio il nostro Colosseo”

«Anni fa ho visto un albero di ciliegio fiorito, era solo nel parco davanti casa. Quell’albero si trova sotto casa mia, in periferia…». Così Vladlena Scrob, studentessa moldava diplomata all’Istituto Falcone-Pertini, estrema periferia sud di Roma, descrive la periferia dove vive nel tema che ha vinto il premio ‘Il rammendo delle periferiè, il riconoscimento per studenti, dedicato ai sobborghi di Roma, stato pensato dal Campidoglio prima della polveriera di Tor Sapienza. A vincerlo, e sembra un’ironia della sorte, proprio una studentessa immigrata e che abita ai margini della città, un felice ossimoro rispetto alle scene di questi giorni a Tor Sapienza. Vladlena è stata premiata stamani in Campidoglio da una giuria composta tra gli altri da Ascanio Celestini, Marco Lodoli e Renzo Piano («Il rammendo delle periferie», titolo della traccia e del premio era il titolo di un articolo dell’architetto). «Molto spesso l’idea del non luogo è associata alle periferie degradate della città, che già nell’800 venivano descritte da Dickens e Zola…», scrive nel suo tema il secondo classificato al premio Luigi Di Vetta, liceo classico Aristofane, quartiere Corviale. «Negli ultimi anni si è cercato di valorizzare Corviale con l’apertura di una biblioteca, di associazioni culturali. È questa la via che bisogna intraprendere», scrive ancora. Il premio è stato ideato dall’assessorato allo Sviluppo delle Periferie di Roma, di concerto con il Miur. Ad analizzare i temi della maturità 2014 che avevano ottenuto un punteggio da 13 a 15/15 è stata una giuria composta dall’attore e regista Ascanio Celestini, dagli architetti del gruppo di lavoro G124 guidato da Renzo Piano, dallo scrittore Marco Lodoli, da suor Paola Pompei, da Della Passarelli, da un esponente dei ‘Poeti der Trullò e dagli attori Francesco Venditti ed Edoardo Leo. Oltre 120 gli elaborati presentati dalle scuole. «Il percorso innescato dall’istituzione del premio ci ha permesso di conoscere direttamente le loro riflessioni, ascoltare le loro suggestioni, le proposte, in alcuni casi anche le critiche, su un tema centrale per la nostra città – ha detto l’assessore capitolino Paolo Masini – A partire da Tor Sapienza su cui siamo a lavoro anche oggi il percorso di ascolto del disagio, delle storie e delle buone pratiche dei nostri quartieri prosegue nei luoghi di aggregazione dei nostro giovani». E lo scrittore Marco Lodoli gli ha fatto eco: «Molti di questi ragazzi che vivono in periferia, che ne vedono tutti i problemi, i limiti, le buche, gli autobus che mancano, la carenza di strutture…ciò nonostante amano quei luoghi. Loro amano i posti dove vivono, dove hanno i loro affetti, i loro amici, le loro famiglie, le loro case e le loro scuole». Parole che hanno trovato riscontro nella testimonianza della prima classificata, Vladlena, 21 anni, nata in Moldavia che parlando del protagonista del suo elaborato – il ciliegio di periferia – non ha esitato a raccontare: «L’ho scritto con il cuore e la giuria l’ha sentito. L’albero di cui parlo nel mio tema rappresenta per me quello che il Colosseo rappresenta per i turisti in centro…una cosa bella spettacolare». La premiazione stamane è stata anche un’occasione di confronto proprio sul caso Tor Sapienza e sui temi dell’integrazione e della sicurezza. La ricetta? Più di una. Per Cosimo Ferrigolo (liceo classico Dante Alighieri), terzo classificato, «per le periferie serve un’opera di riabilitazione, basata sul recupero e sul restauro».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login