Tor Sapienza, i residenti dal sindaco: "Da noi solo italiani". Contestati esponenti del M5s | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tor Sapienza, i residenti dal sindaco: “Da noi solo italiani”. Contestati esponenti del M5s

Domani chiederanno al sindaco di riconvertire il centro d’accoglienza di Tor Sapienza per ospitare solo italiani, meglio se madri in difficoltà con bambini piccoli. E di «bonificare o sgomberare i campi Rom», mettendo fine ai roghi tossici di rifiuti. E ancora di stroncare le occupazioni abusive di case da parte dei romeni. Sono le richieste principali degli abitanti del quartiere di Roma est in rivolta contro il degrado e gli immigrati. Vogliono anche più illuminazione nelle strade e lotta alla prostituzione, secondo una rappresentante, Sandra Zammataro. Oggi non è sfuggita alla loro furia neanche la senatrice M5S Paola Taverna, che viene dalla periferia romana, ci vive e ne va fiera. «Non vogliamo esponenti politici, fate schifo tutti», hanno urlato alcuni all’arrivo della delegazione Cinque Stelle. «Io non sono un politico – ha ripetuto più volte Taverna -. Sono un cittadino dentro le istituzioni. Invece di fare assemblee qui vadano in consiglio comunale a far sentire la loro voce a Marino». E domani ci andranno in Campidoglio, a tre giorni dalla turbolenta visita di Ignazio Marino. Le richieste sono state stilate in un’assemblea pomeridiana in viale Morandi, epicentro del sisma che fa tremare la giunta comunale. In questo stradone si trova il centro per rifugiati che a Tor Sapienza non vogliono più. Un incontro preceduto dall’affissione di manifesti in tutti i palazzi della via per chiedere agli inquilini di dire la loro sui punti da sottoporre al sindaco. Una democrazia partecipata quasi come quella online di M5S, i cui eletti però sono stati accolti male. Eppure la senatrice Taverna ha difeso i cittadini. «Sono contenta che Tor Sapienza abbia reagito – ha detto -. Non è razzista, ha reagito all’assenza dello Stato. Non hanno avuto ragione a tirare sassi ma che dovevano fare?». Ma la rabbia è ancora troppa. «Noi non vogliamo esponenti politici. Non vogliamo l’accattonaggio dei voti», hanno strillato alcuni negando l’ingresso all’assemblea a Taverna, al consigliere comunale ed ex candidato sindaco Marcello De Vito, all’altro consigliere Enrico Stefano e a rappresentanti del V Municipio. «Sono quattro scemi nati da un comico», ironizza una ragazza. «Io vado dove voglio – ribatte Taverna -, abito a cento metri da qui, al Quarticciolo. Sono qui da semplice cittadina. Marino, Pd, Forza Italia, Ncd sono tutti uguali. Spente le telecamere non ci sono più». Poi un giro nel centro immigrati. De Vito ha promesso una mozione per chiedere più sicurezza per Tor Sapienza. «E Zammataro è candidata Pd», hanno scritto su Fb. Della situazione ha parlato anche la presidente della Camera Laura Boldrini, in passato portavoce per il Sud Europa dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati. «Con la violenza non si risolvono i problemi – ha detto -. Ma non è per la presenza dei migranti che siamo arrivati a questa tensione, ma perchè c’era già il degrado. E quando vi si sovrappone anche un elemento esterno, è difficile che venga assorbito. Va riqualificato il territorio».

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