Tangenti, l'ex assessore Di Stefano indagato anche per falso | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tangenti, l’ex assessore Di Stefano indagato anche per falso

Ancora guai per il deputato Pd Marco Di Stefano, coinvolto in un’inchiesta della procura di Roma su un presunto giro di mazzette che sarebbero state pagate dai costruttori Antonio e Daniele Pulcini per affittare due loro immobili all’Eur a «Lazio service», società controllata della Regione Lazio. Oltre alla corruzione, legata ad 1,8 milioni di euro che sarebbero finiti nelle tasche dell’esponente Pd, i pm di piazzale Codio, Maria Cristina Palaia e Corrado Fasanelli ipotizzano a carico di Di Stefano anche il reato di falso. Quest’ultimo sarebbe legato alla documentazione attraverso la quale i contratti di locazione andarono in porto. Dagli accertamenti sono emersi alcuni conti correnti a Ginevra ritenuti riconducibili a Di Stefano. Il sospetto degli inquirenti è che la presunta mazzetta sia transitata proprio su quei conti, ma il diretto interessato respinge l’illazione. «Rimango allibito da quanto riportato da alcuni quotidiani in merito a miei presunti viaggi a Ginevra – ha dichiarato – è una città in cui non sono mai stato nella mia vita nè tanto meno corrispondono a realtà le ricostruzioni giornalistiche che parlano di tangenti nascoste in valigette scortate da miei amici poliziotti». «Il mio rapporto con la polizia – ha aggiunto – si è limitato alla militanza nel gruppo sportivo delle Fiamme oro: non sono mai stato un operativo, come alcuni hanno scritto, e pur avendo il massimo rispetto e stima per gli agenti della polizia dello Stato, non ho tra i miei amici loro ex esponenti». Di Stefano ha poi voluto ribadire la propria «totale estraneità a festini hard, di cui avrebbe parlato la mia ex moglie ai pm, secondo quanto riportato da alcuni giornali, così come il mio non avere nulla a che fare con tangenti o altro che possa riferirsi a palazzi in affitto o all’Enpam. Quello che sta emergendo da alcune settimane sui giornali delinea un quadro non veritiero: mi auguro di poter accedere anch’io agli atti in modo da poter conoscerne i contenuti, come evidentemente è ora permesso ad alcuni giornalisti». Intanto, sul fronte delle indagini, proseguono anche gli accertamenti sulla misteriosa sparizione dell’imprenditore Alfredo Guagnelli, ritenuto braccio destro di Di Stefano e destinatario, secondo un’inchiesta sul patrimonio Enpam, di una tangente di 300 mila euro sempre da parte dei costruttori Pulcini. Una rogatoria a Montecarlo è partita dalla procura per fare luce su alcuni conti correnti considerati riconducibili all’uomo scomparso.

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