Uccise e murò la sua compagna in cantina: 25 anni a Tonino Cianfarano per l'omicidio di Samanta Fava | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Uccise e murò la sua compagna in cantina: 25 anni a Tonino Cianfarano per l’omicidio di Samanta Fava

Ha tentato l’ultima difesa rendendo una dichiarazione spontanea durante l’udienza per cercare di convincere i giudici della sua innocenza. Ma la sentenza, per lui, è stata dura. Tonino Cianfarano, 41anni, operaio, è stato condannato per omicidio volontario e occultamento di cadavere a venticinque anni di carcere dalla Corte d’assise di Cassino, che lo ha ritenuto responsabile della morte di Samanta Fava, 35 anni, di Sora, ritrovata lo scorso giugno murata in una cantina di Fontechiari, nel Frusinate. Il verdetto per l’ex compagno della donna è arrivato oggi, intorno alle 14 nonostante il suo disperato tentativo di respingere l’accusa: «Non c’entro nulla, non le ho mai messo le mani addosso», ha detto davanti ai giudici. Ma il giallo della morte e scomparsa della donna oggi ha trovato una soluzione. Dopo lunghe indagini condotte dalla polizia, la donna fu ritrovata in una nicchia realizzata in una cantina di un’ abitazione nel paesino del frusinate, immobile che era nella disponibilità dell’operaio ed ex compagno della donna, scomparsa nel mese di aprile del 2012. A far scattare le ricerche era stato l’ex marito di Samanta. Prima di ritrovare il corpo della donna era stato necessario circa un anno di accertamenti. Per giorni i sub erano stati impegnati lungo il fiume Liri, dopo che l’ex compagno della vittima aveva dichiarato agli inquirenti di averla gettata nel corso d’acqua. Samanta Fava fu trovata nella cantina di Fontechiari. Lì gli investigatori, coordinati dalla procura di Cassino, arrivarono grazie allo straordinario fiuto del cane poliziotto Orso che riuscì a indicare la presenza di un corpo dietro una parete. Così si cominciò a scavare, fino ad arrivare alla svolta e alla soluzione del giallo. Samanta era lì, ormai in stato di decomposizione. Subito dopo scattò l’arresto per Tonino Cianfarani, rinchiuso nel carcere di Cassino. Oggi, dopo che il pm aveva chiesto trent’anni, per il manovale è arrivata la condanna a un quarto di secolo. Una sentenza che l’avvocato di Cianfarani ora impugnerà in appello.M

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