Opera, il cda del teatro ritira i licenziamenti. In cambio il taglio del salario accessorio, l'ultima parola ai lavoratori | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Opera, il cda ritira i licenziamenti in cambio del taglio sul salario accessorio. L’ultima parola ai lavoratori

Busta paga più leggera e maggiore produttività: questa la proposta che martedì sarà al vaglio dell'assemblea dei dipendenti del teatro. L'esito, però, non è scontato

– C’è anche un’inviata della televisione pubblica giapponese Nhk a Roma per cercare di capire come finirà la vertenza del Teatro dell’Opera, che in Giappone fece una tournee di successo con Riccardo Muti a maggio. Prima del diluvio. In Campidoglio oggi il Cda della Fondazione ha approvato l’accordo firmato sei giorni fa dai sette sindacati e dall’azienda. Il sovrintendente Carlo Fuortes ha avuto mandato di revocare il licenziamento collettivo dei 180 artisti di orchestra e coro se domani l’assemblea dei lavoratori voterà sì all’intesa, che prevede tagli al salario accessorio e maggiore produttività. Cioè più spettacoli. I sindacati chiederanno agli iscritti di approvare l’accordo, ma il risultato non è scontato perchè rimangono malumori per il costo della soluzione trovata, con un risparmio di 3 milioni di euro per l’azienda indebitata. «Il Cda ha apprezzato molto l’accordo fatto – ha detto Fuortes dopo il Cda -. Siamo molto soddisfatti dei contenuti, che sono importanti per garantire il futuro del Teatro». «Esprimo grande soddisfazione e sollievo per l’esito della trattativa – ha affermato in una nota il sindaco Ignazio Marino, presidente del Cda -. Speriamo che l’accordo venga finalizzato domani, così da superare la fase di fragilità del teatro e iniziare da subito il suo rilancio su scala nazionale e internazionale, puntando sulle grandi professionalità del teatro stesso». Il Consiglio di amministrazione ha anche approvato il nuovo statuto della Fondazione, in vigore da gennaio prossimo, in base alla legge Bray del 2013 sul risanamento degli Enti lirici. Al posto del Cda ci sarà un Consiglio di Indirizzo. Sarà necessario nominare un nuovo sovrintendente, ma potrebbe essere confermato Fuortes. «Sono i soci della Fondazione a nominarlo», ha detto l’interessato. Il sovrintendente non si è invece pronunciato sul nome del nuovo direttore artistico nè sulla possibilità che il maestro Muti torni dopo l’addio di fine settembre. Nel comunicato finale del Cda dell’Opera si afferma che l’accordo con i sindacati «consente di procedere nella direzione del risanamento economico tutelando al contempo tutti i dipendenti della Fondazione». «L’intento è far crescere il Teatro artisticamente, culturalmente, socialmente – ha detto la consigliera Simona Marchini -, dargli veramente una valenza di eccellenza». «Per fortuna Fuortes e Marino hanno fatto marcia indietro», dice l’ex sindaco Gianni Alemanno. Il verdetto ora spetta ad artisti, tecnici e amministrativi dell’Opera.

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