Regina Coeli, Fns Cisl proclama lo stato di agitazione della polizia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Regina Coeli, Fns Cisl proclama lo stato di agitazione della polizia

– Il 2 dicembre – dalle ore 10 alle ore 13 – la Fns Cisl Lazio organizza un sit-in di protesta davanti all’ingresso del carcere di Regina Coeli. «Da tempo cerchiamo di far comprendere alla nuova dirigenza che alcuni metodi di gestione del Personale di Polizia Penitenziaria non sono condivisibili, denunciando altresì, la totale assenza d’interventi concreti per migliorare le condizioni di operatività e vivibilità del Personale – si legge nel comunicato della Fns Cisl Lazio – Le risposte che arrivano dalla Direzione ci confermano che dopo tanti anni di gestione e rapporti sindacali, talvolta pur complessi, a Regina Coeli la situazione è cambiata, ma in peggio. La Direzione del carcere ritiene che il Personale può essere gestito a propria esclusiva discrezionalità disconoscendo norme contrattuali e accordi locali faticosamente raggiunti negli anni. Altrettanto grave, su queste vicende, la latitanza ed il silenzio del Dirigente Generale che dai palazzi adiacenti Regina Coeli, dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, lascia intendere che le cose possono andare così o – peggio ancora -che la nostra protesta sia infondata. Questo modo di gestire il personale che non rispetta le dinamiche previste da accordi sindacali, viene rigettato in toto dalle Fns Cisl poiché tali comportamenti dell’Amministrazione ledono i diritti del personale sminuendone il senso di apparenza e la professionalità. Per questi motivi la Fns Cisl Lazio ha proclamato lo Stato di Agitazione del Personale di Polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Regina Coeli, organizzando una Manifestazione il prossimo 2 dicembre 2014. L’invito odierno è diretto a Tutto il Personale indistintamente dalla sigla sindacale di appartenenza affinché senza timori s’impegni a cambiare una condizione lavorativa che vede registrare a Regina Coeli un arretramento dei diritti e delle tutele che sono stati conquistati con la Riforma di smilitarizzazione del Corpo nel 1990».

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