A Roma cala la qualità della vita: i cittadini danno 4 alla città per la pulizia. Le metro non sostituiscono i bus tagliati | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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A Roma cala la qualità della vita: 4 alla città per la pulizia. Le metro non sostituiscono i bus tagliati

In 48 mesi dimezzate le risorse ma la Capitale resta tra le meno care. Bene la cultura, sufficienza per il sociale. Per l'assessore Improta colpa della carenza di soldi

«La qualità della vita a Roma nel 2014 ottiene da parte dei cittadini un voto medio pari a 5.71 su 10 proseguendo l’andamento discendente già rilevato nel 2013. Il voto medio attribuito ai servizi in media è più alto della qualità della vita e, nonostante la tendenziale diminuzione, anche per il 2014 resta sopra la sufficienza: 6,36». Sono le considerazioni del Consiglio dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali che oggi ha presentato la sua relazione. «Per quanto attiene il servizio di igiene urbana e in particolare il decoro e la pulizia della città i cittadini giudicano severamente il servizio esprimendo un voto ben al sotto della sufficienza (voto medio 4). Da un monitoraggio effettuato dall’amministrazione capitolina si evince che, dopo un primo trimestre 2014 in cui i livelli di qualità erogata del servizio risultano in linea con gli standard contrattuali minimi, con un miglioramento per il decoro e la pulizia dei marciapiedi e strade, il secondo trimestre 2014 vede un crollo degli indicatori precedentemente monitorati che si sono collocati quasi tutti al di sotto degli obiettivi fissati con il contratto di servizio». «La buona qualità dei servizi a Roma è attenuata da alcune evidenti e persistenti criticità: il trasporto pubblico e il servizio di igiene urbana. Il trasporto pubblico deve fare i conti con una città che conta il più alto tasso di motorizzazione fra le maggiori città italiane, con cattive abitudini nella sosta da parte dei conducenti che portano la città ad essere una delle più congestionate di Italia». Lo sottolinea l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma. «Il Tpl di superficie, pur preponderante nell’offerta, complessivamente ha subito gli effetti della razionalizzazione dei costi: la produzione mostra un decremento delle vetture-km del 6% rispetto al 2011 e tale decremento prosegue anche nel 2014 avendo l’amministrazione l’obiettivo di eliminare i servizi poco utilizzati e la sovrapposizione di linee – si spiega -. Scioperi e chiusure per maltempo delle diverse stazioni metro acuiscono ancor più la perfezione di precarietà». «L’obiettivo della razionalizzazione, che complessivamente ha comportato una riduzione delle corse e quindi una compressione del costi, è stato quello di eliminare i servizi a basso utilizzo, le sovrapposizione delle linee per potenziare quelle più utili – si aggiunge -. Ciò non è stato tuttavia pienamente percepito dai cittadini per i quali la riduzione dei servizi di superficie oltre a non essere stata ancora compensata da un incremento dei servizi di metropolitana ha comportato variazioni di orari e percorsi che hanno sconvolto le abitudini dei clienti abituali e, insieme alle notizie diffuse a mezzo stampa sui disservizi, hanno scoraggiato l’utenza abituale. Le principali denunce della cittadinanza sono la mancanza di sicurezza, controllo, manutenzione e pulizia».  «Le politiche di risanamento della finanza pubblica adottate negli ultimi anni nel nostro Paese nei fatti hanno interessato particolarmente le amministrazioni locali. Secondo l’ufficio studi della CGIA di Mestre, tra il 2010 e il 2014 il sindaco di Roma ha visto praticamente dimezzare le risorse a disposizione della città (-667 milioni di euro, pari al 48%)». Sono le considerazioni del Consiglio dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali che oggi ha presentato la sua relazione. Il vicepresidente dell’Agenzia Marco Penna, ora presidente vicario ha sottolineato «come la crisi economica che coinvolge il nostro Paese da diversi anni abbia acuito le criticità già esistenti nel sistema dei servizi pubblici locali: da una parte i minori trasferimenti impongono agli amministratori di ottimizzare le risorse a disposizione, talvolta danneggiando la qualità dei servizi, dall’altra i cittadini, impoveriti dalla crisi e dalla maggiore tassazione locale, chiedono sempre più servizi di qualità a costi sostenibili». – «Premettendo che la spesa dei servizi pubblici, a livello nazionale, è cresciuta nell’ultimo anno del 5,9%, trainata dall’aumento delle tariffe per l’igiene urbana (+15%) e l’acqua potabile (+6%) Roma risulta tra le città meno care, offrendo servizi di buona qualità a prezzi contenuti». È quanto emerge dalla relazione annuale dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali che ha valutato il costo sostenuto dalle famiglie nel 2013 per i principali servizi non solo nella Capitale ma anche nelle principali città italiane (Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari e Palermo). «A ciò va aggiunto che il merito per la Capitale di aver messo in atto politiche di agevolazione che offrono condizioni di maggior vantaggio a famiglie in difficoltà economica anche con figli piccoli e agli anziani, mentre minore attenzione è rivolta ai nuclei familiari benestanti», si spiega nel documento preparato per la stampa. «Fra i servizi si distinguono quelli giudicati molto positivamente e in miglioramento, fra cui l’eccellenza è rappresentata dall’intero comparto dei servizi culturali, seguito da parchi pubblici e ville storiche». È quanto sottolinea il Consiglio dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici. «Mentre il comparto del sociale ottiene la sufficienza per tutti i servizi – si spiega nella relazione -, il giudizio sui servizi universali è meno omogeneo, con l’acqua potabile e l’illuminazione pubblica giudicate rispettivamente molto e abbastanza soddisfacenti, mentre la raccolta dei rifiuti e soprattutto la pulizia delle strade sono ritenute gravemente insoddisfacenti – cosa che fa dell’igiene urbana nel complesso i servizio giudicato peggiore dai romani. Analogamente il tpl viene giudicato sufficiente in relazione a metro e taxi e insoddisfacente per bus e tram. Stessa valutazione negativa anche per la sosta a pagamento».

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