Mafia capitale, rissa in Campidoglio. Marino: "Sì a una giunta di salute pubblica", M5s: "Tutti a casa" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, appalti: pressione sui deputati Pd Marino: “Giunta di salute pubblica”, M5s: “A casa”

Illegale moral suasion su Micaela Campana e Umberto Marroni per un'interrogazione sul centro rifugiati. Ieri rissa sfiorata in Campidoglio, la presidenza dell'aula a Valeria Baglio

Pressioni su alcuni deputati del Pd – tra cui Micaela Campana e Umberto Marroni – per ottenere un’interrogazione parlamentare sull’appalto su un centro rifugiati bloccato da un giudice del Tar del Lazio. La gara era stata vinta da una coop della holding di Mafia Capitale. È questa la storia raccontata nell’informativa del Ros depositata agli atti dell’inchiesta di Roma. Nonostante le pressioni l’interrogazione non fu mai presentata. Nel settembre 2013 il Consorzio Eriches di Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati, vince la gara per la gestione del Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto, vicino a Roma. «L’offerta del Consorzio veniva ritenuta anomala per l’esiguità del prezzo», scrivono i carabinieri, ma le verifiche danno esito positivo e il contratto di due anni viene firmato. L’azienda francese Gepsa, che gestiva il Cara, fa ricorso al Tar e la gara viene sospesa. A quel punto la ‘cupolà si muove per screditare il giudice che ha firmato il provvedimento, Linda Sandulli, insinuando che «avrebbe quote in una società che fa manutenzione al Cara». Buzzi cerca di ottenere un’interrogazione parlamentare dai deputati Campana – ex moglie dell’assessore del Campidoglio Daniele Ozzimo, indagato e dimissionario – e Marroni (Pd). «Amici miei» dice Buzzi. Nell’informativa è citato anche il deputato Pd Fabio Melilli, segretario del Pd Lazio: Buzzi, si legge nell’ordinanza, era sicuro «che l’interrogazione sarebbe stata presentata probabilmente anche a firma Fabio Melilli». L’interrogazione viene preparata ma non verrà presentata, spiega il segretario di Campana a Buzzi, «perchè bloccata dal sottosegretario».

Un Campidoglio ‘assediatò dal Movimento 5 Stelle. Dentro e fuori. Al grido ‘Onesta« e ‘Tutti a casà. Proteste, occupazioni, una rissa sfiorata e lancio di monetine al sindaco di Roma per dire no ad un presidente dell’assemblea capitolina non pentastellato. Intanto il consiglio comunale ha scelto la sua nuova guida nella dem Valeria Baglio. E Ignazio Marino accetta il consiglio del suo predecessore Francesco Rutelli: una giunta aperta, allargata e di »salute pubblica«. Per portare al pulizia invocata anche dal premier Matteo Renzi. Perchè ora il Pd vuole e deve fare quadrato attorno al sindaco. E il messaggio del presidente del Nazareno e commissario del Pd romano Matteo Orfini ai consiglieri del Pd è chiaro: »ora ci vuole unità«. »Non vi azzardate a riprovarci con le spartizioni« avevano avvertito in mattinata dal blog di Beppe Grillo i portavoce M5S in Parlamento, Regione Lazio e Consiglio comunale di Roma. E i Cinque Stelle hanno chiesto a gran voce la presidenza dell’assemblea capitolina ‘decapitatà dopo le dimissioni di Mirko Coratti, esponente del Pd indagato nell’inchiesta ‘Mafia Capitalè. Poi l’assedio al Campidoglio: l’ingresso a Palazzo Senatorio al grido ‘Onesta», la protesta e l’occupazione dell’Aula Giulio Cesare urlando ‘Fuori la mafia dallo Statò e infine anche una rissa sfiorata e il lancio di monetine verso il sindaco. Il tutto per dire «il Comune va sciolto per mafia». E prima dell’inizio della seduta il Pd ha offerto al M5S la vicepresidenza dell’assemblea. «Sapete benissimo che Marino è un baluardo della legalità» dice il capogruppo del Pd Fabrizio Panecaldo a Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e componente del ‘direttoriò pentastellato che gli risponde stizzito: «Questo lo dici tu che sei del Pd!». Intanto l’assemblea capitolina, iniziata tra l’altro con una protesta in Aula di alcuni esponenti della Lega dei popoli che hanno gridato ‘Marino vai a casà, ‘Dimissionì, elegge il suo nuovo presidente, senza praticamente il voto delle opposizioni – Forza Italia, Fratelli d’Italia, Nuovo centrodestra e Lista Marchini si sono rifiutati di partecipare all’elezione. Arriva una poltrona ‘in rosà. Valeria Baglio sarà la nuova guida del consiglio comunale: «Roma non è marcia ma troppi hanno ordito per infangare il suo nome», dice tra un caos infernale. Il tutto proprio nel giorno in cui Ignazio Marino, da oggi non più in bici ma in auto per motivi di sicurezza, apre all’idea di una giunta di «salute pubblica», accettando così la proposta lanciata dall’ex sindaco Francesco Rutelli: «Mi sembra una proposta condivisibile – spiega il chirurgo dem -, ma non so se i M5s sono disponibili; ci vogliono persone al di sopra di ogni sospetto». Ma l’ombra sembra essere in agguato su tutti. Su Facebook Matteo Calvio, uno degli arrestati nell’inchiesta Mafia Capitale e considerato un picchiatore di Carminati, annunciava nel giugno del 2012: «sono un membro di M5s». Anche se Rocco Casalino, capo comunicazione al Senato dei 5 Stelle, precisa che «tale personaggio non hai mai ricoperto alcun incarico all’interno del M5s».

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