Mafia capitale, Berlusconi insiste: "Si voti". Ma Forza Italia teme l'avanzata della Lega | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Mafia capitale, Berlusconi insiste: “Si voti”. Ma Forza Italia teme l’avanzata della Lega

Insistere nella richiesta di elezioni anticipate e, contemporaneamente, individuare persone nuove da «innestare» in Forza Italia. L’input di Silvio Berlusconi, per affrontare lo scandalo di «Mafia Capitale», è chiaro e questa sera l’ex premier ne discuterà in summit ad Arcore con i suoi più stretti consiglieri. Per tutto il giorno il Cavaliere ha tenuto i contatti con i dirigenti romani del partito e la riunione convocata a villa San Martino ha tra i punti all’ordine del giorno proprio la discussione sulle eventuali nuove iniziative per fare pressing sulla giunta capitolina e costringere Marino a fare un passo indietro. Tra le soluzioni che potrebbero essere prese in considerazione c’è quella di avviare una raccolta di firme per le dimissioni del Sindaco, oppure altra possibilità, quella di far fare un passo indietro a tutti i consiglieri dell’opposizione: una ‘mossà spiegano i dirigenti azzurri che non ha senso se non viene messa in pratica anche dagli altri partiti. Infine non si esclude nemmeno la possibilità di organizzare in settimana una mobilitazione davanti al Campidoglio. Insomma, l’intenzione dell’ex capo del governo è quella di «cavalcare» la vicenda per evitare che lo spazio mediatico sia occupato solo da Matteo Salvini: non possiamo permettere che la Lega – sarebbe il ragionamento – sia percepita come unico partito credibile. Certo, Berlusconi continua a dirsi garantista: fino al terzo grado di giudizio non bisogna puntare il dito contro nessuno, avrebbe detto ai suoi. L’ex premier, però, spiega chi lo conosce bene, sa perfettamente che in un momento di disaffezione dei cittadini dalla politica bisogna fare di tutto per evitare di danneggiare troppo l’immagine di Forza Italia in un momento in cui a dominare la scena sono le liti e le divisioni interne. E non è un caso che a parlare sia Mariarosaria Rossi, tesoriera del partito e tra le persone più vicine al Cavaliere. In una lunga nota la senatrice azzurra chiede che si torni alle urne al più presto nella Capitale, ma soprattutto punta il dito contro l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e l’ipotesi di inserire le preferenze nella legge elettorale. Due strumenti a detta della Rossi che «possono favorire la corruzione». La strategia comunicativa consigliata a Berlusconi è dunque quella di continuare a ‘picchiare durò chiamando in causa anche Matteo Renzi che «non può cavarsela con la difesa d’ufficio di Marino», attacca ad esempio Giovanni Toti. Ad invocare un passo indietro del sindaco di Roma è poi Maurizio Gasparri che bolla il primo cittadino come «irresponsabile nel voler andare avanti quando è evidente che anche l’amministrazione è coinvolta a pieno titolo». Duro anche il Mattinale, la nota politica che fa capo a Renato Brunetta: «Matteo sceglie di essere solo segretario del Pd, che commissaria in modo tale da lavarsi la coscienza e mantenere in vita un sindaco la cui inettitudine è così esagerata che forse lo consola della propria». A fare da eco alla richiesta di Forza Italia di dimissioni è anche il Nuovo Centrodestra. Angelino Alfano da ministro dell’Interno evita di intervenire sulla questione, ma Fabrizio Cicchitto individua come unica soluzione possibile «l’autoscioglimento del consiglio» per «far pronunciare i cittadini».(

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login