Mafia capitale, il prefetto Pecoraro: "Tre ipotesi per il Comune" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Mafia capitale, il prefetto Pecoraro: “Tre ipotesi per il Comune”

Sono ore febbrili negli uffici della prefettura romana: fuori la città è avvolta dalle polemiche per l’inchiesta mafia capitale che ha svelato una holding del crimine con risvolti politici, mentre in una stanza di palazzo Valentini c’è un gruppo di persone di fiducia che, insieme al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, studia le carte dell’inchiesta. Dovranno capire, valutare e poi riferire al ministro Angelino Alfano, che deciderà le sorti del comune di Roma, per il quale è stato chiesto dal centro destra e dal M5s lo scioglimento per infiltrazione mafiosa. «Per Roma potrebbero esserci tre ipotesi, dopo la valutazione delle carte dell’inchiesta: o un accesso agli atti, o lo scioglimento, o una terza via che prevede di non intervenire essendo in corso l’attività giudiziaria», dice oggi il prefetto Pecoraro. Una dichiarazione che fa capire quanto la decisione debba essere valutata con attenzione e senza fretta. Senza dubbio sarà una decisione dal peso politico. «In virtù di questo quadro della situazione non ancora definito è prematuro parlare di cose già decise. Per il Campidoglio, allo stato, non è stato deciso nessun invio di commissari prefettizi con compiti ispettivi», ha aggiunto il prefetto. Pecoraro ha quindi ribadito la necessità che ogni valutazione sia fatta dopo un incontro con il ministro Alfano. La materia dello scioglimento per mafia di un comune è regolata del testo unico sugli enti locali, che prevede la possibilità di sciogliere i consigli comunali e provinciali quando «emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori», o su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi«. Le condizioni invece per inviare dei commissari prefettizi con con compiti ispettivi si creano quando, invece, i ‘gravi indizi di inquinamentò sono solo ‘presuntì e necessitano di ulteriori approfondimenti e quindi si fa una proposta al ministro che invierà al quel punto un team di ‘commissarì. La terza via è quella di un ‘non interventò, giustificato e motivato dal fatto che essendoci una attività giudiziaria in corso sarebbe impossibile pronunciarsi. La settimana prossima, probabilmente già martedì, potranno arrivare le indicazioni per uscire dall’impasse politico-amministrativo nel quale la capitale è piombata.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login