Mafia capitale, M5s: "Presupposti per lo scioglimento". Pronti alle dimissioni consiglieri Fi e Ncd | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, M5s: “Presupposti per lo scioglimento”. Pronti alle dimissioni consiglieri Fi e Ncd

L’Unadir ha detto che ci sono i presupposti per lo scioglimento del Comune di Roma – aggiunge Di Battista – e al Prefetto abbiamo fatto presente questa cosa. In altre parti d’Italia solo per una persona mafiosa c’è stato lo scioglimento. E qui a Roma è incredibile il quantitativo di indagati e arrestati». «Se non ci fossero stati i presupposti – spiega la pentastellata Roberta Lombardi – il prefetto non avrebbe compiuto neanche il primo passo che era l’istituzione della Commissione per l’accesso al Comune. La pervasività del fenomeno corruttivo, l’ambiente mafioso in cui si inserisce fa sì che questi presupposti ci siano». La delegazione dei parlamentari M5s ha poi ribadito: «Il prefetto Pecoraro ha chiarito che intende concludere in fretta l’ispezione, 45-60 giorni al massimo, e non esclude il commissariamento, come abbiamo chiesto sin dal primo giorno».

«I consiglieri comunali di Roma dovrebbero dimettersi in massa: non ci sono più le condizioni per continuare. La prossima settimana il gruppo di FI darà al segretariato la disponibilità a firmare le dimissioni». Lo dice il coordinatore romano Davide Bordoni, in conferenza stampa nella sede di Forza Italia, con Giovanni Toti, Maurizio Gasparri e Antonio Tajani. «Serve un atto collettivo di almeno 24 consiglieri per tornare al voto: mi auguro che i consiglieri di altre forze politiche facciano come Forza Italia», dice Tajani. – Nell’inchiesta Mafia Capitale, Forza Italia è «infinitamente meno coinvolta della sinistra», sottolinea Giovanni Toti. Ma il partito di Silvio Berlusconi resta convinto che per «coerenza e serietà l’unica posizione sostenibile in questo momento per ridare credibilità alla politica» sia «dare la parola ai cittadini» con elezioni anticipate. Nel frattempo, FI esprime «fiducia nel lavoro della procura di Roma», auspicando che «faccia il suo lavoro senza spettacolarizzazione e leggerezza, senza buttare persone nel tritacarne». «La trasversalità della vicenda non consente di fare sconti a nessuno. Rilancio l’appello a Matteo Orfini perchè prenda atto che la situazione è ingestibile: occorre un momento democratico come lavacro pubblico per ripartire. Tanto più se si considera che il Comune è in una situazione di commissariamento di fatto», dice il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. «Serve un taglio netto, con un atto politico che consenta di ricominciare da zero», concorda il vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. «Si faccia pulizia: è inutile mettere pezze per cercare di aggiustare la situazione», aggiunge. Il coordinatore romano di FI e consigliere comunale Davide Bordoni annuncia le iniziative del partito, dalla disponibilità dei consiglieri a firmare le dimissioni, alla «raccolta di firme nei gazebo per far dimettere Marino», fino alla richiesta di «una commissione d’inchiesta» in Assemblea capitolina e di «nuove norme per la nomina dei consiglieri di amministrazione e delle società partecipate».«Non possiamo che accogliere in modo positivo l’appello dei colleghi di Forza Italia. È un segnale che facciamo bene a lanciare»: così il capogruppo di Ncd in Campidoglio Roberto Cantiani commentando la proposta dei consiglieri comunali di Forza Italia di dimettersi dall’ assemblea capitolina. Sono due gli esponenti di Ncd in assemblea capitolina: oltre Cantiani c’è la consigliera Lavinia Mennuni. «Tecnicamente non cambia nulla – spiega – non è che si scioglie il Consiglio, anche perchè entrerebbero i primi dei non eletti. Quindi o l’opposizione compatta fa una mozione di sfiducia al sindaco o possiamo anche dimetterci in blocco ma non cambierebbe nulla. Speriamo comunque che alcuni della maggioranza riflettano su questo gesto».

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