Imu e Tasi, martedì la chiamata delle tasse: salasso sulle seconde case | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Imu e Tasi, martedì la chiamata delle tasse: salasso sulle seconde case

Il governo ‘congelà le tasse sulla casa, che il prossimo anno non potranno essere più care del 2014, ma già quest’anno, almeno per seconde case e immobili produttivi, si profila un vero e proprio ‘salassò con un boom di aumenti che arrivano al 236% di rincaro per le seconde case affittate a canone concordato. Mentre mancano due soli giorni alla scadenza per i versare il saldo di Imu e Tasi 2014, a fare i conti dei rincari delle due nuove sigle che hanno sostituito l’Ici è la Cgia di Mestre, che registra mediamente anche il raddoppio dell’imposizione su negozi, alberghi e capannoni. Intanto entro il 16 i proprietari di seconde case devono andare alla cassa per pagare l’Imu, mentre per tutti (proprietari e inquilini) c’è l’appuntamento con la seconda rata Tasi. Non sfuggiranno nemmeno i contribuenti per i quali i Comuni non hanno scelto le aliquote ‘ad hoc’ che, per la Tasi, dovranno pagare quanto previsto dalle aliquote di riferimento fissate a livello nazionale. Certo, almeno si pagherà con il conforto che l’anno prossimo le aliquote massime non cambiano (2,5 per mille, cui si può aggiungere lo 0,8 per mille ma solo a fronte di detrazioni) ma non è detto che questo varrà per tutti i Comuni. Molti sindaci infatti non hanno adottato l’aliquota massima quest’anno, ma potrebbero essere costretti a farlo visto che il governo non ha accompagnato, almeno per ora, la norma che proroga il tetto attuale alle aliquote con la ‘compensazionè da 625 milioni concessa invece lo scorso anno. Una soluzione (definitiva) potrebbe arrivare con l’introduzione della local tax, che non vedrà comunque la luce prima del 2015 e che potrebbe però essere applicata solo a partire dal 2015. Intanto, stando ai calcoli della Cgia, la combinazione Imu-Tasi costa rispetto all’Ici 2011 il 150% in più per i proprietari che affittano casa a canone libero e ‘solò il 115% in più per le seconde case sfitte. E non va meglio a uffici e studi privati (+144%) o negozi (+140%) così come laboratori artigianali (+108%), alberghi, pensioni e capannoni commerciali (+96%), fabbriche e capannoni artigianali (+95%). Ma in termini assoluti il peso dell’Imu più Tasi si fa sentire soprattutto sugli immobili ad uso produttivo. Quest’anno il titolare di un albergo/pensione paga mediamente 11.855 euro, la proprietà che gestisce un supermercato 7.931 euro, una grande fabbrica 6.385 euro, mentre il titolare di un capannone deve versare attorno ai 4.000 euro. Sulle seconde case sfitte (prevalentemente abitazioni di villeggiatura) il carico fiscale costa mediamente 932 euro, quello delle abitazioni locate a canone libero 911 euro, mentre per le abitazioni locate a canone concordato 773 euro.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login