Olimpiadi: Roma, Firenze e Napoli per i giochi ad assetto variabile | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Olimpiadi: Roma, Firenze e Napoli per i giochi ad assetto variabile

– Roma si candida a ospitare i Giochi Olimpici del 2024, ma a sognare non è soltanto la Capitale. L’assemblea straordinaria del Cio, svoltasi a Montecarlo l’8 e il 9 dicembre, infatti, ha rivoluzionato i criteri adottati fino ad ora per le Olimpiadi, introducendo la possibilità di presentare una candidatura delocalizzata su cui il Coni inizierà a lavorare con il Cio a partire dal 15 gennaio 2015 (giorno in cui formalmente inizierà la ‘fase ad invitò per le città interessate). Sperano quindi anche Firenze, Milano, Napoli e le altre. Restano alcuni paletti invalicabili (per evitare soprattutto che gli atleti siano costretti a continui spostamenti): le gare degli sport individuali si svolgeranno nella città principale e tutte le medaglie dovranno essere assegnate a Roma, ad eccezione della vela che potrebbe essere disputata in Sardegna. Le nuove regole, invece, concedono maggiore libertà d’azione per le fasi eliminatorie degli sport di squadra, così come già accadeva per il calcio. Firenze, quindi, potrebbe ospitare la pallavolo, Napoli la pallanuoto, Milano potrebbe accogliere il basket e offrire la cornice di San Siro al pallone, anche per una delle semifinali (l’altra dovrà essere giocata a Roma). Per il calcio potranno essere utilizzati otto stadi in otto città differenti: toccherà alla Fifa sceglierne unilateralmente quattro, oltre alla Capitale. Quasi impossibile che uno degli impianti sia lo Juventus Stadium, visto che è uno stadio di proprietà. Ma Torino, città dei Giochi Invernali del 2006, potrebbe comunque ospitare qualche disciplina. «Chi resterà esclusa, non si offenda. I personalismi vanno messi da parte», ha detto Malagò a margine della cerimonia dei Collari d’Oro in cui è stata annunciata la candidatura. La delocalizzazione è permessa, ma l’intenzione del Coni è di non strafare perchè un’italianizzazione eccessiva potrebbe far perdere forza alla candidatura di Roma.

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