Camorra, stupefacenti e traffico d’armi: 10 arresti e 17 indagati tra Lazio e Piemonte
La polizia ferma anche il boss del clan Ciccarelli
– Diciassette persone sono state arrestate in una vasta operazione anticamorra della Polizia dalla Squadra Mobile di Roma e di Napoli nella zona del Parco Verde di Caivano, nel rione di case popolari a nord di Napoli. I provvedimenti sono stati emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di un sodalizio criminoso dedito stupefacenti ed armi. Nell’operazione sono impegnati oltre 200 agenti, compresi reparti speciali, unità cinofile, elicotteri e reparti Prevenzione Crimine.Sette persone in carcere, 3 agli arresti domiciliari e altre 17 indagate a piede libero: è il risultato di un’operazione antidroga dei Carabinieri che stanno compiendo perquisizioni tra il Lazio ed il Piemonte. Si tratta di tutti cittadini filippini ed un italiano, ritenuti responsabili di far parte di un gruppo criminale dedito al traffico di «Shaboo», stupefacente quasi 10 volte più potente della cocaina. L’indagine è la prosecuzione di un’attività che già nel 2012 portò all’arresto di 17 persone.
Le Squadre Mobili delle Questure di Napoli e Roma hanno fermato, nel Parco Verde di Caivano (Napoli), Antonio Ciccarelli, 43 anni, ritenuto a capo dell’omonimo clan attivo nella provincia di Napoli, tra Caivano, Frattamaggiore, Frattaminore e Cardito. Ciccarelli, detto «Tonino ‘a monnezza», è stato preso nella sua roccaforte. Fermati anche altri 14 fiancheggiatori. Sono accusati di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti aggravata dall’avere agevolato un clan di camorra. – Il provvedimento di fermo nei confronti del boss Antonio Ciccarelli e di altre 14 persone ritenute a lui vicine, è stato emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Nel Parco Verde di Caivano (Napoli) è attiva una delle piazze di spaccio più importanti del Napoletano. Lì, il clan Ciccarelli, nato da una costola del clan Moccia, vende hashish, marijuana, cocaina e kobret. I fermi sono stati disposti nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Modestino Pellino, avvenuto a Nettuno, in provincia di Roma, nel luglio del 2012, nell’ambito di una faida interna al gruppo camorristico.
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