Mafia capitale, Mons. Sigurani: "Vicariato fa come Pilato" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Mafia capitale, Mons. Sigurani: “Vicariato fa come Pilato”

«Non conosco Buzzi e non so chi sia Carminati» mentre Tiziano Zuccolo «è un mio uomo di fiducia». A parlare è mons. Pietro Sigurani, per anni guida dell’Arciconfraternita del S.S. Sacramento e di San Trifone, che secondo notizie di stampa era coinvolta in alcuni affari scoperchiati dall’inchiesta Mafia Capitale. E sul comunicato del Vicariato che ha preso le distanze dalla vicenda, mons. Sigurani a Radio 1 Rai dice: «Siamo tutti un pò Pilato. Perchè ognuno cerca di salvare se stesso ma il cristianesimo è un’altra cosa». L’Arciconfraternita è stata tirata dentro la vicenda per i rapporti con alcune cooperative che operavano nel sociale. Ma il Vicariato aveva fatto sapere che già era intervenuto sull’operato dell’ente ecclesiastico che poi è stato sciolto. Monsignor Sigurani, al quale era stata affidata l’Arciconfraternita negli anni ’90, dà la sua versione dei fatti. Tiziano Zuccolo «è un mio uomo di fiducia, non era, è, perchè io non abbandono in mezzo al guado persone che hanno fatto del bene e continuano a farlo». Zuccolo non è indagato ma compare in una intercettazione in cui si dice di fare al 50% con le coop rosse. «Io non conosco Buzzi – dice mons. Sigurani – e non so chi sia Carminati, Odevaine. Non li conosco, non li ho mai visti. L’Arciconfraternita prima, poi la Domus Caritatis, per i prezzi che fa e per servizi che fa, era diventata un ostacolo e quindi tutti l’attaccavano e mi è stato raccontato che questo 50% era per l’accoglienza dei siriani. Buzzi si è preso tutto lui e noi glielo abbiamo ben volentieri lasciato. Noi ad un certo momento non abbiamo voluto lavorare con questi». L’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento è stata sciolta dal Vicariato che nei giorni scorsi ha ricordato questa decisione presa prima che si aprisse l’inchiesta. Al proposito Sigurani ha parole dure per la diocesi di Roma: «Siamo tutti un pò Pilato. Quel comunicato del Vicariato, che io contesto in tutto, è un comunicato pilatesco che non dice la verità. La verità è che noi portavamo due volte l’anno i bilanci al Vicariato e una volta l’anno veniva la Guardia di Finanza. La verità è che la Confraternita è stata molto osteggiata nella sua attività. Molto all’interno del Vicariato stesso. Non il cardinale, altre realtà. L’Arciconfraternita non è mai stata affarista sugli immigrati, è una menzogna e il cardinale – sottolinea il prelato – lo sa e lo sanno tutti, ma Pilato è vivo ancora».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login