Riciclaggio con il money transfer: 18 arresti, un fiume di denaro verso la Cina | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Riciclaggio con il money transfer: 18 arresti, un fiume di denaro verso la Cina

– Proventi derivanti dall’evasione di imposte e dall’importazione e vendita illecita di merci, come quelle contraffatte, trasferiti all’estero attraverso sistematiche operazioni illecite. Un fiume di denaro, oltre un miliardo di euro sottratto alle casse nazionali, finito prevalentemente in Cina. I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma hanno stroncato il flusso e arrestato 18 persone accusate, a seconda delle singole posizioni, di associazione per delinquere transnazionale e riciclaggio. Un’operazione, come sottolineato dal procuratore della repubblica Giuseppe Pignatone, che conferma «l’attenzione di questa procura verso tutti i vari fenomeni di criminalità ed in particolare quella di tipo economico». Un miliardo – ha detto il procuratore aggiunto Nello Rossi, titolare degli accertamenti insieme con i sostituti Paola Filippi e Corrado Fasanelli – finito all’estero senza lasciare traccia fiscale «attraverso un enorme numero di operazioni di trasferimento, circa 785 mila, sottosoglia rispetto ai limiti fissati per l’uso del contante e totalmente illecite, perchè fittizie, avvenute senza identificazione del cliente, senza indicazioni della natura dei rapporti, in una parola senza alcuna delle verifiche richieste dalla normativa antiriciclaggio. Le operazioni avvenivano attraverso la succursale italiana della Sigue Global Service, multinazionale britannica specializzata nella spedizione di denaro in tutto il mondo e su sette agenzie romane (in tutta Italia sono quasi 1500) di money transfer. Gli arrestati sono 10 italiani, dirigenti e responsabili della succursale romana della Sigue Global Service, sette pachistani, gestori delle agenzie di money trasfer, ed una cinese. È invece irreperibile un greco Athanasios Grassopoulos, responsabile della succursale italiana della Sigue. Associazione per delinquere transnazionale e riciclaggio di danaro derivante da attività illecite i reati contestati. Le indagini, durate oltre due anni, hanno consentito di accertare la sistematica violazione del divieto di frazionamento e, soprattutto, quelle sulla corretta identificazione della clientela. In particolare, come riferito anche dai colonnelli delle fiamme gialle Claudio Petrozziello e Sebastiano Barbato, si è scoperto che il meccanismo del riciclaggio consisteva nell’attribuire la titolarità degli invii, di volta in volta, a nominativi di fantasia, a persone defunte, oppure a ignari clienti. Operazioni sempre al di sotto della soglia antiriciclaggio: ad esempio quando questa era di 5000 euro, sino al 12 agosto 2011, le operazioni erano di 4999 euro. I reali mittenti, sono invece risultati imprenditori e commercianti cinesi. Sequestrati 13 milioni di euro.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login